lunedì 18 marzo 2024
Il nuovo brand sbarca in Europa e come prima proposta sceglie un motore termico sul suo modello di debutto italiano. Ecco perchè
Omoda 5, la "stranezza" di una cinese a benzina
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Come i tormentoni musicali dell’anno, ad ogni accenno sull’elettrico si proietta lo sguardo verso l’Estremo Oriente, frontiera dell’auto e della mobilità a zero emissioni. Da lì arrivano proposte che hanno attirato negli stand dei concessionari italiani numerosi clienti ancora confusi: curiosità, certo, ma visto che tutti gli operatori di settore convintamente o per bandiera dicono che il salto sarà inevitabile e prima degli step normativi, la notizia più curiosa si lega a una inversione di tendenza.

Un ritorno all’antico, col massimo della modernità tecnologica, arriva da Omoda, brand cinese appositamente creato all’interno del marchio Chery, azienda fondata nel 1997 e due anni dopo costruttrice di auto, con una collaborazione che ha aiutato l’espansione del marchio italiano DR. Ebbene, il nuovo brand sbarca in Europa e come prima proposta in Italia lancia un modello a motore termico sul suo primo modello italiano, la Omoda 5. Una scelta accompagnata da una filosofia concettuale, tradotta dalle parole di chi rappresenta il brand in Europa: "Pensiamo che sull’elettrico in Italia e in alcune zone d’Europa debba esserci un approccio graduale, soprattutto più aderente alle esigenze dei clienti", frase che tradotta in parole semplici riflette le difficoltà di proporre ora auto elettriche dai costi decisamente fuori portata per gran parte degli italiani. Omoda 5 introduce comunque una gamma completa, dal termico all’ibrido che arriverà fino all’elettrico da 450 km di autonomia.

Il primo impatto è forte: una crossover fastback di metri 4,4, con motore turbo benzina 1.6 litri (200 CV e 290 Nm di coppia) trazione anteriore e trasmissione automatica, linee eleganti ed europee, stile interno essenziale ma oltre la sufficienza, tecnologia avanzata, dotazioni di conforto sicurezza e assistenza alla guida, ma soprattutto (ultima considerazione, forse la prima…) il prezzo inferiore ai 30 mila euro. I test su strada sono previsti in tempi ristretti, poi sarà tempo di valutare altre incidenze (assistenza, ricambi, tempistiche, distribuzione).

Nell’impatto statico colpiscono la comodità e l’ampio spazio disponibile, le soluzioni tecnologiche, come i due schermi a centro plancia da 10”2 ciascuno, inseriti in un grande pannello con una diagonale di 20”5. Il primo, dietro il volante, è il quadro strumenti a grafica personalizzabile per varie info, dai dati del trip computer alla gestione di ADAS. Il secondo fa da interfaccia per le funzioni di controllo di clima e infotainment, compatibile con Android e Apple. Di serie la piastra di ricarica wireless, l’evoluto Intelligent Voice Assistant aiuta a gestire le funzioni senza staccare le mani dal volante. Omoda 5: se queste sono le premesse, ne sentiremo parlare.

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