martedì 8 maggio 2018
La commissaira alla concorrenza Vestager ha dato il via libera all'acquisizione da parte di ArcelorMittal
L'Ue dà l'ok all'operazione Ilva. Ma le condizioni sono rigorose
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Via libera, ma a rigorose condizioni, della Commissione Europea alla vendita dell’Ilva al colosso siderurgico ArcelorMittal. Ieri infatti l’Antitrust Ue guidato dal commissario Margrethe Vestager ha annunciato di aver eliminato i timori che l’acquisizione - come ha detto la danese - «che andrà a creare il produttore d’acciaio di gran lunga più grande d’Europa, si traduca in un aumento dei prezzi dell’acciaio ». Senza cessioni, in effetti, il nuovo gruppo si sarebbe trovato a dominare il 40% delle capacità produttive di vari prodotti siderurgici in Europa. Decisivo il fatto che «ArcelorMittal – spiega ancora Vestager – ha proposto di vendere un certo numero di impianti siderurgici situati in Europa a uno o più acquirenti che li gestiranno su base duratura in regime di concorrenza con ArcelorMittal».

Concretamente, il colosso siderurgico venderà attività produttive in Belgio (Liegi), nella Repubblica Ceca (Ostrava), in Lussemburgo (Dudelange), in Italia (Piombino), in Romania (Galati) e Macedonia (Skopje). Inoltre, ArcelorMittal annuncia la cessione di varie attività di distribuzione localizzate in Francia e in Italia. Altro punto importante, l’uscita di scena del Gruppo Marcegaglia, considerato uno dei maggiori concorrenti italiani, che ora uscirà dal consorzio di acquisto dell’Ilva Am Investco Italy, mentre ArcelorMittal si impegna a non acquistare quote del gruppo. Un via libera, ha commentato la stessa ArcelorMittal, che «costituisce uno passo significativo nel processo di acquisizione di Ilva e rappresenta un passaggio fondamentale per la conclusione della transazione, che dovrebbe aver luogo il prima possibile». «Ora – ha avvertito il ministro per lo Sviluppo Carlo Calenda – manca solo l’accordo sindacale e poi finalmente, dopo anni di crisi e problemi, Ilva potrà diventare un’acciaieria competitiva e all’avanguardia nella protezione dell’ambiente e delle persone». Sulla stessa linea Marco Bentivogli della Fim Cisl: «Ora è importante fa ripartire subito il negoziato. Serve buonsenso da parte di tutti».

La luce verde alla cessione non risolve però altri nodi. Rimangono infatti in piedi altre due procedure d’infrazione legate all’Ilva. La prima è la richiesta all’acciaieria di rimborsare 84 milioni di euro per due prestiti concessi dallo Stato italiano e considerati aiuti di Stato illegali. La seconda riguarda la mancata bonifica ambientale. «La vendita degli asset dell’Ilva ad ArcelorMittal – ha detto Vestager – dovrebbe aiutare ad accelerare gli urgenti lavori di risanamento ambientale nella zona di Taranto. Questi lavori di disinquinamento devono continuare senza ritardo, per proteggere la salute dei cittadini».

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