venerdì 28 aprile 2023
Il tasso di crescita acquisito per il 2023 è stimato allo 0,8%. Ristagna l'economia tedesca: pil in calo dello 0,1% rispetto a un anno fa
L'Istat: «Il Pil sale dello 0,5% nel primo trimestre»

Ansa

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Una crescita dello 0,5% sul trimestre e dell’1,8% sull’anno. E’ la stima preliminare dell’economia italiana fotografata dall’Istat, che riflette dal lato dell'offerta una crescita sia del comparto industriale, sia di quello dei servizi, mentre il settore primario registra una stazionarietà. “Dal lato della domanda – osserva l’Istituto di Statistica - il contributo alla crescita del Pil risulta positivo sia per la componente nazionale, sia per la componente estera. Dopo la lieve flessione congiunturale dell'ultimo trimestre del 2022, la ripresa di inizio 2023 prospetta un tasso di crescita acquisito per il 2023 stimato allo 0,8%".

"Tra le maggiori economie dell'Ue, risultati migliori del previsto si registrano soprattutto per l'Italia e la Spagna, con lo 0,5%. Si tratta di notizie incoraggianti, che mostrano un'economia europea che continua a mostrare una certa resistenza in un contesto globale difficile", ha sottolineato il commissario Ue all'Economia, Paolo Gentiloni, commentando al termine dell'Eurogruppo informale la crescita nel primo trimestre del pil nell'eurozona e nell'Ue "migliore del previsto".

Dalla Germania, sempre stamani, arrivano dati di un’economia tedesca che ristagna. Il pil tedesco è rimasto infatti invariato nel primo trimestre dell'anno rispetto al quarto trimestre del 2022, dopo gli aggiustamenti per il calendario, i prezzi e la stagionalità. Il pil del primo trimestre del 2023 risulta in calo dello 0,1% sul primo trimestre del 2022. Nel quarto trimestre del 2022 l'economia tedesca aveva subito una contrazione rivista dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti, riaccendendo i timori di una recessione tecnica, ovvero due trimestri consecutivi di contrazione. Il governo di Berlino ha alzato le previsioni di crescita economica per quest'anno allo 0,4% rispetto allo 0,2% precedentemente previsto. "E' in corso una graduale ripresa, nonostante il persistere di un contesto difficile", sostiene il ministro dell'Economia tedesco Robert Habeck, che si aspetta un'accelerazione della crescita dopo il primo trimestre.

Ieri avevano fatto registrare una brusca frenata i dati dell’economia Usa, con una crescita del Pil nel primo trimestre dell’1,1%, rispetto al 2% atteso dagli analisti e molto inferiore al +2,6% del trimestre precedente. Un rallentamento pronunciato che riflette gli effetti dell'aggressiva campagna di rialzi dei tassi della Fed e alimenta i timori di una recessione, data quasi per scontata da Wall Street. A frenare la crescita americana è stato il calo degli investimenti delle aziende e sul mercato immobiliare, ovvero i due fronti più esposti alla stretta della Fed. I consumatori invece si sono mostrati resilienti di fronte alla galoppata dei prezzi: le spese infatti sono salite del 3,7%, meglio del +1% dell'ultimo trimestre del 2022. Ma le incognite sulla tenuta dei consumi sono molte: secondo gli analisti rallenteranno in modo deciso nei prossimi mesi a causa di un'inflazione che rallenta ma si mantiene storicamente elevata con conseguenze pesanti sul potere d'acquisto. Finora gli americani hanno sopportato il caro prezzi grazie alla solidità del mercato del lavoro che, però, inizia a mostrare i primi segnali di debolezza. Il presidente Joe Biden, che ha appena annunciato la sua ricandidatura alla Casa Bianca, si mostra comunque ottimista, sostenendo che l’economia americana è “solida”.

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