lunedì 18 dicembre 2023
L'intervento dell'Ong piacentina Africa Mission Cooperazione e Sviluppo nasce per dare una speranza alle comunità del Karamoja e offrire strumenti di adattamento al cambiamento climatico
In Uganda in 1.500 formati in agricoltura con il progetto Cei
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In Paesi come l'Uganda il cambiamento climatico è già arrivato: nel Paese africano l’instabilità del clima si traduce in carestie, problemi per i raccolti e per gli animali, insicurezza alimentare. Da qui nasce il progetto di intervento dell'Ong piacentina Africa Mission Cooperazione e Sviluppo “Progetto CEI 221-Agricoltura e Allevamento per il futuro: costruire la resilienza climatica per la sicurezza alimentare nelle comunità delle regioni della Karamoja – Uganda”. Il progetto è finanziato con i fondi dell'8 per mille della Conferenza episcopale italiana e nel 2023 ha consentito al Movimento di formare ben 1.500 giovani karimojong locali in ambito agricolo e zootecnico. “Abbiamo lavorato instancabilmente per sostenere 50 gruppi, ciascuno composto da 30 persone, attraverso un approccio incentrato sulla formazione e la condivisione delle migliori pratiche – spiega il capoprogetto Luca Maggi -. Uno degli elementi chiave è stato l'impiego di agricoltori modello, formati con un programma intensivo di nove giorni in agri-business: sono stati loro a insegnare agli altri componenti dei gruppi la gestione efficace di campi, orti e attività di allevamento”.

Nonostante le avverse condizioni meteorologiche, i risultati sono stati positivi sia nelle semine sia negli allevamenti, seguiti attraverso un monitoraggio continuo. Ma l’attività è proseguita: agli agricoltori modello è stato proposto anche un training focalizzato sulla leadership e lo sviluppo imprenditoriale, oltre che una formazione sui principi del micro-credito e del risparmio comunitario. “Sono stati poi individuati alcuni volontari con specifiche competenze nel settore della salute animale: nelle prossime settimane seguiranno dei programmi di formazione finalizzati a dotarli delle competenze necessarie per migliorare la gestione degli animali domestici e rafforzare la sicurezza alimentare delle comunità. In gennaio, infine, saranno consegnati anche alcuni sistemi di irrigazione che abbiamo commissionato per affrontare la scarsità d'acqua e migliorare la gestione delle risorse idriche”.

Nel 2024 è prevista un’ulteriore implementazione: “Innanzitutto è prevista l'attivazione di un percorso di formazione residenziale di quattro mesi per 225 giovani che saranno formati in agricoltura, allevamento, gestione finanziaria e life skills – conferma Maggi –. Inoltre il 2024 segnerà l'inizio della fase di riforestazione con la riabilitazione di 70 ettari di terreno”. “Il progetto non è solo un insieme di attività, ma un percorso di trasformazione che ha portato ad una maggiore resilienza e consapevolezza nelle comunità coinvolte – sottolinea il direttore di Africa Mission Carlo Ruspantini – un percorso reso possibile grazie al contributo prezioso che arriva dalla Cei, dai fondi dell’8 per mille che danno un aiuto concreto alle persone, a un Paese intero. Da parte nostra continueremo a impegnarci nel supporto e nello sviluppo di risorse locali, lavorando insieme alle comunità per costruire un futuro più sicuro e sostenibile per tutti”.

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