lunedì 10 aprile 2023
Al via il 15 aprile i 40 anni dei Week-End gastronomici: in trenta località menù a prezzi scontati. L'ideatore Varotti: «Non solo al servizio degli associati, ma in campo per la loro crescita»
La conferenza stampa di presentazione

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Si può fare rappresentanza d’impresa e, al tempo stesso, promozione turistica. E’ la storia di Confcommercio Pesaro e Urbino/Marche Nord, che si appresta a un traguardo d’eccezione: i 40 anni dei “Week-End Gastronomici”, manifestazione tra le più longeve e di successo della intera regione Marche, in programma da sabato 15 aprile al 1° giugno prossimo. L’artefice di questa duplice natura, pressoché un unicum in Italia (e che arriva fino alla gestione diretta dei musei: sono 6, fra cui una rarità poco nota come quello dei Bronzi dorati a Pergola) è il direttore generale Amerigo Varotti. Mente di questa manifestazione, sin dal 1983: «Allora ero vicepresidente della Camera di commercio e pensai che fosse necessario offrire ai nostri associati anche dei servizi che generassero per loro un ritorno economico», racconta oggi Varotti.

Da qui la formula dei Week-End, che hanno lo scopo di promuovere la cucina dei preziosi borghi dell’entroterra coinvolgendo a turno ben 46 ristoranti, distribuiti in 30 località, i quali offrono per l’occasione menù a prezzi promozionali. Per far scoprire, ad appassionati di gastronomia e non, questo lembo incontaminato delle Marche lungo itinerari inusuali. Perché la formula riguarda in particolare l’entroterra della provincia di Pesaro e Urbino (comprendente anche 4 comuni della provincia di Rimini). Declinata nelle due versioni di primavera e autunno, l’iniziativa festeggia quest’anno la sua 40esima edizione. Completa i Week-End il libretto che è quasi un oggetto di collezione, con le date e i ristoranti aderenti coi vari menù proposti e una piccolo guida-presentazione dei luoghi. Alla scoperta di paesi dai nomi antichi come Mombaroccio, Babbucce di Tavullia, Piobbico, Apecchio e Mondavio, alcuni dei quali inseriti nell’"Itinerario della Bellezza", altra iniziativa anch’essa di questa dinamica Confcommercio.

«Quando 40 anni fa ideammo la prima edizione – spiega ancora Varotti - due erano gli obiettivi: valorizzare la cucina dell’entroterra e legare i piaceri della tavola ad occasioni di conoscenza di luoghi suggestivi. Il viaggio in borghi e paesi normalmente ai margini degli itinerari turistici e la riscoperta della cucina territoriale che solo lì, in quel luogo, assume il carattere della tipicità. Il mondo della ristorazione, nel nostro entroterra, è cresciuto professionalmente in questi anni, senza rincorrere i dettami di chi voleva l’abbandono della tradizione per abbracciare un modello più moderno. Seguendo, inconsapevolmente, quelle che sono state definite da Edoardo Raspelli le tre T: terra, tradizione e territorio».

Il segreto della longevità di questo evento sta nella chiarezza e nel rispetto dei consumatori: nei menù è specificato, a esempio, anche il tipo delle bevande, il prezzo e l’esclusione di ogni costo di servizio. Obbligatorio poi è proporre in carta dei vini della provincia di Pesaro e Urbino. «La formula è quella del win-win – sottolinea sempre il direttore di Confcommercio -: grazie alla quale il ristoratore ha la possibilità di farsi conoscere da una clientela non habitué del locale, mentre il cliente può apprezzare prezzi più bassi di quelli normalmente praticati».

Ma non basta. «I Week End Gastronomici rappresentano un veicolo di promozione dei prodotti DOP del territorio, come il prosciutto di Carpegna, l’olio di Cartoceto e la casciotta di Urbino, insieme ai vini Sangiovese Colli Pesaresi, Bianchello del Metauro e Pergola rosso Dop. Insieme ovviamente a tante altre eccellenze certificate e De.co, denominazioni comunali d’origine - conclude il direttore Varotti -. E’ anche per questo che lo scorso febbraio, nell’ambito dei distretti del cibo di prossimità, è nato ed è stato riconosciuto a livello regionale e ministeriale il “Distretto Bio Terre Marchigiane” di cui Confcommercio Marche Nord e la nostra associazione dei ristoratori sono soci costituenti».

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