giovedì 22 febbraio 2024
Il mutuo ipotecario o il credito al consumo sono le principali categorie di prestiti disponibili per le famiglie. Per questo occorre essere preparati per non sbagliare
Credito al consumo: cosa bisogna sapere prima di chiedere un prestito

CC Andrea Piacquadio via Pexels

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Un prestito per ogni esigenza. Il mutuo ipotecario o il credito al consumo sono le principali categorie di prestiti disponibili per le famiglie. Una volta scelto il tipo di prestito, è opportuno comparare le offerte di finanziamento sul mercato per scegliere quella con le condizioni più adatte alle proprie esigenze. Nello specifico il mutuo ipotecario consente di comprare, costruire o ristrutturare un immobile, in particolare la casa dove si abita. Il finanziamento è a medio-lungo termine (ad esempio da 5 a 30 anni) ed è garantito dallo stesso immobile: la banca ne può diventare proprietaria se si è nell’impossibilità definitiva di rimborsare il prestito. L’importo concesso al cliente dipende sia dalla sua capacità di rimborsare il finanziamento (merito creditizio) sia dal valore dell’immobile determinato con perizia.

Il credito al consumo serve a comprare prodotti o servizi o soddisfare necessità di denaro liquido, per esigenze diverse da quelle imprenditoriali o professionali. Il prestito collegato all’acquisto di uno specifico prodotto o servizio si restituisce a rate e si può fare anche direttamente dal venditore. Per quanto riguarda il credito al consumo il prestito personale soddisfa esigenze generiche di liquidità e si rimborsa a rate, mentre la cessione del quinto dello stipendio, che è riservata a lavoratori dipendenti e pensionati, prevede un finanziamento che si rimborsa cedendo fino a un quinto dello stipendio o della pensione. Sempre nella categoria del credito al consumo rientra l’apertura di credito in conto corrente con cui la banca mette a disposizione una somma sul conto corrente del cliente per un importo massimo prestabilito. Il cliente paga interessi solo sulle somme effettivamente usate. Mentre con la carta di credito revolving il cliente rimborsa il denaro speso a rate e con gli interessi, a un tasso di solito più alto rispetto ad altre forme di finanziamento. La carta ha un limite massimo d’uso, chiamato plafond, che indica il limite di spesa mensile.

Che cosa valuta la banca quando deve concedere un prestito?

Prima di concedere un finanziamento – mutuo o credito al consumatore – il finanziatore (banca o società finanziaria) ha l’obbligo di valutare il merito creditizio del cliente, cioè la sua capacità di rimborsare il prestito. Anche il cliente deve valutare la sostenibilità delle rate, cioè le rate non devono rappresentare una quota troppo alta del suo reddito.

Che cosa fare una volta scelto il tipo di finanziamento adeguato alle proprie esigenze?

Il cliente deve in primo luogo confrontare le offerte di finanziamento presenti sul mercato da parte di diversi intermediari. Per alcuni tipi di finanziamenti (come i mutui immobiliari o i prestiti finalizzati) il cliente può confrontare le offerte di diversi intermediari utilizzando il TAEG, il Tasso Annuo Effettivo Globale. Il TAEG, infatti, è una misura del costo totale del finanziamento che considera, oltre agli interessi, anche le commissioni e le altre spese (imposte, assicurazioni…); non sono invece inclusi nel TAEG alcuni costi, come le spese notarili (per il mutuo) e le polizze facoltative.

C’è chi promette finanziamenti facili a chiunque. Ci si può fidare?

Bisogna diffidare di queste promesse, è importante verificare sempre i tassi d’interesse, le spese accessorie e le altre condizioni economiche previste dal contratto; eviterai così di farti sorprendere da costi eccessivi.

Una pubblicità parla di finanziamento a tasso zero. Davvero non ci sono costi?

Controlla che anche il TAEG sia pari a zero, non solo il TAN (Tasso annuo nominale). Il TAN non comprende commissioni e altre spese, quindi non esprime il costo totale del prestito.

È possibile che la banca o un altro intermediario modifichi unilateralmente le condizioni contrattuali?

Il finanziatore può modificare unilateralmente le condizioni contrattuali iniziali solo se il contratto gli riconosce questo diritto e il cliente ha espressamente approvato la clausola, e c’è un giustificato motivo. Qualora ci siano queste condizioni il finanziatore dovrà inviare la proposta di modifica al cliente almeno due mesi prima che la modifica entri in vigore. La modifica non può riguardare i tassi d’interesse per i finanziamenti a tempo determinato, come i mutui e i prestiti personali. Se invece il finanziamento è a tempo indeterminato (come spesso accade per le aperture di credito in conto corrente), è il cliente che ha il diritto di recedere in qualsiasi momento.

Quali sono tutele garantite al cliente in caso di credito al consumo?

Per le tipologie di credito al consumo concesse per importi compresi tra 200 e 75mila euro, il cliente gode di tutele rafforzate. In particolare, ha il diritto di ottenere dal finanziatore, prima di sottoscrivere il contratto, informazioni sulle condizioni del prestito riferite specificamente alla propria situazione personale; recedere dal contratto di credito, senza obbligo di motivazione, entro 14 giorni dalla sottoscrizione; sciogliersi dal vincolo contrattuale nel caso in cui il venditore del bene o del servizio acquistato a rate sia inadempiente. I documenti informativi e il contratto devono riportare le conseguenze per il mancato pagamento delle rate. Ritardi o inadempienze nei pagamenti possono comportare una segnalazione negativa degli intermediari agli archivi creditizi (ad esempio la Centrale dei rischi gestita dalla Banca d’Italia), che possono rendere difficile ottenere nuovi prestiti.

Che cos’è questo nuova possibilità del Buy now pay later (“Compra ora paga dopo”)?

Si sta diffondendo una nuova modalità per comprare prodotti e servizi, il Buy now pay later (“Compra ora paga dopo”): si paga in un momento successivo all’acquisto, anche a rate, spesso senza interessi o oneri. Tuttavia, in caso di ritardi o mancati pagamenti possono essere richieste al cliente commissioni anche molto elevate. Non esistono ancora regole dedicate; la disciplina applicabile dipende dal modo in cui è configurato. La Banca d’Italia ha diffuso una comunicazione al riguardo.

Ho scelto il tipo di finanziamento. E ora?

Compara le offerte per scegliere la più adatta alle tue esigenze: leggi i documenti informativi (come il modulo PIES per i mutui e il SECCI per il credito al consumo) e confronta il TAEG e le altre condizioni contrattuali. Prima di stipulare il contratto, valuta se le tue entrate basteranno per le rate e le altre tue spese, anche impreviste, per tutto il periodo del finanziamento. Ricorda che prima di firmare puoi chiedere di portare a casa una copia del contratto idonea alla stipula per leggerla con calma.





Avvenire collabora con la Banca d'Italia su “Tu e l'economia”, un progetto gratuito per l’educazione finanziaria degli adulti vulnerabili. Risponde a domande e bisogni quotidiani spiegando, in modo semplice e concreto, quali sono le caratteristiche delle varie fonti di reddito, come usare in modo corretto gli strumenti di pagamento, come pianificare le proprie finanze per raggiungere obiettivi di risparmio, come ricorrere al credito in modo giudizioso e quali strumenti di tutela i clienti hanno a disposizione nel rapporto con le banche e gli altri intermediari finanziari. Le risorse didattiche sono disponibili e scaricabili liberamente qui.

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