venerdì 25 settembre 2020
A Firenze consegnato al presidente Mattarella un documento in 8 punti per promuovere l'impegno della società per una ri-generazione del Paese. Becchetti: antidoto a derive e divisioni
Mattarella a Firenze al Festival dell'economia civile

Mattarella a Firenze al Festival dell'economia civile - Ansa

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L’”urgenza di un cambio di rotta e di un impegno comune più incisivo in difesa della salute, della scuola, del lavoro e dell’ambiente e del benessere collettivo”. Sono le ragioni che hanno spinto oltre 100 personalità tra professori, giuristi, imprenditori e persone impegnate nel sociale a firmare la “Carta di Firenze” presentata questa mattina e consegnata nelle mani del presidente della Repubblica, intervenuto all’apertura del Festival nazionale dell’Economia Civile. SEGUI QUI LA DIRETTA DEL FESTIVAL

La “Carta di Firenze”, in 8 punti, si propone e sollecita un rinnovato impegno della società civile per:

1) Sostenere il lavoro delle persone e delle persone

2) Credere nella biodiversità delle forme d’impresa

3) Promuovere la diversità e l’inclusione sociale

4) Valorizzare l’impresa come luogo di creatività e di benessere

5) Investire nell’educazione e nella promozione umana

6) Proporre una nuova idea di salute e di benessere

7) Coltivare il rispetto e la cura dell’ambiente

8) Attivare energie giovani, innovazioni e nuove economie.

Alla fine della prima sessione di lavori, il Presidente della Repubblica, ha accolto il testo della Carta consegnatogli dagli organizzatori del Festival e ha espresso al professor Leonardo Becchetti, che ne è il direttore, il suo apprezzamento per i contenuti, incoraggiando tutti a proseguire sulla strada di un rinnovato impegno per il Paese.

“La Carta di Firenze è anche un antidoto a derive e divisioni che sono già emerse in altri Paesi – ha spiegato Becchetti –. La pandemia deve spingerci a perseguire una ripresa resiliente e generativa. Usando una metafora, dobbiamo cercare di colpire con ogni boccia, ogni azione, tutti i cinque birilli fondamentali: il rilancio dell’economia, quello del lavoro, ma assieme la sostenibilità ambientale, quella sanitaria senza dimenticare la ricchezza di senso del vivere”. In questo senso c'è una profonda sintonia anche con le ultime esternazioni del Presidente. "Il nostro approccio - ha spiegato Becchetti - è anche un modo di interpretare quella 'serietà' di cui parlava ieri" lo stesso Mattarella replicando alle parole del premier inglese Boris Johnson.

Il Festival nazionale dell’Economia Civile “L’economia che ri-genera”, giunto alla sua seconda edizione, vede alternarsi nella Sala dei Cinquecento di Palazzo Vecchio a Firenze e in streaming sul sito, economisti, politici, esperti, ma soprattutto l’esposizione di buone pratiche e il confronto con ciò che nei diversi territori scaturisce dal basso per cambiare e umanizzare il modo di fare economia.

Nella giornata di sabato sarà presentata anche la seconda edizione della ricerca sul “Ben-vivere nei territori” elaborata da “Avvenire” e dalla Scuola di Economia Civile, con il supporto di Federcasse.

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