mercoledì 15 febbraio 2023
A fine anno era di 2762 miliardi, vale a dire il 150% del Pil. Il 26,1% è detenuto da via Nazionale per effetto della politica della Bce sui titoli di Stato
Nuovo record del debito pubblico: nel 2022 è cresciuto del 3%
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Il debito pubblico fa un balzo in avanti nel 2022. L'anno si è chiuso a quota 2.762,5 miliardi, con una crescita del 3,14% rispetto ai 2.678,1 miliardi (150,3 per cento del Pil) di fine 2021. A renderlo noto stamattina la Banca d'Italia, sottolineando che l'aumento del debito nel 2022 (84,4 miliardi) è il riflesso sia del fabbisogno delle Amministrazioni pubbliche (cresciuto di 54 miliardi) sia dell'effetto complessivo degli scarti e dei premi all'emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all'inflazione e della variazione del cambio (34,4 miliardi). Le disponibilita' liquide del Tesoro sono diminuite di 4 miliardi, a 43,5.

Guardando alla ripartizione per sottosettori, il debito consolidato delle Amministrazioni centrali e' cresciuto di 85 miliardi, a 2.675,3, mentre quello delle Amministrazioni locali si e' ridotto di 0,6 miliardi, a 87; il debito degli Enti di previdenza e' rimasto sostanzialmente stabile. Lo scorso dicembre la vita media residua del debito era pari a 7,7 anni, da 7,6 del 2021.

I continui aumenti di titoli di Stato legati agli interventi della Bce hanno aumentato il 'peso' della Banca d'Italia fra i detentori del debito pubblico. Infatti, nel corso del 2022 la quota del debito detenuto dalla Banca d'Italia è cresciuta ulteriormente appunto per effetto degli acquisti di titoli pubblici nell'ambito dei programmi decisi dall'Eurosistema, collocandosi al 26,1 per cento alla fine dell'anno (dal 25,3 per cento al termine del 2021): si tratta di un valore intorno ai 720 miliardi di euro.

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