giovedì 16 novembre 2023
Presentata la seconda rilevazione sulle rete territoriale messa in campo dalle diocesi per garantire la protezione dei piccoli e degli adulti vulnerabili. Cresce il numero delle persone formate
Una foto simbolica degli abusi sui minori

Una foto simbolica degli abusi sui minori - Archivio Siciliani

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Sempre più consapevolezza e sempre più strumenti per garantire la tutela dei minori all’interno delle comunità cristiane: la Chiesa italiana in questi ultimi anni ha compiuto un vero e proprio balzo in avanti su questo delicato ambito. A rivelarlo è il documento «Proteggere, prevenire, formare», che contiene la seconda rilevazione sulla rete territoriale per la tutela dei minori e degli adulti vulnerabili e che è stato diffuso al termine della 78ª Assemblea generale straordinaria della Conferenza episcopale italiana, che ha visto riuniti nei giorni scorsi tutti i vescovi italiani.

L’indagine, che non è un report sugli abusi, ma la fotografia aggiornata sulla rete di iniziative messe in atto dalla Chiesa italiana nelle diocesi e nelle regioni per la protezione dei minori, mostra con tutta evidenza un dato fondamentale: in questi ultimi tre anni sono cresciuti in maniera decisa sia le iniziative di formazione che i partecipanti a questi incontri formativi. In particolare, si legge nel documento, il numero degli appuntamenti promossi dai Servizi diocesani e interdiocesani per la tutela dei minori (che sono presenti in tutte le diocesi italiane – è passato dai 272 incontri del 2020 ai 428 del 2021 e ai 901 del 2022.

«L’osservazione del numero di partecipanti – si legge ancora nel documento – conferma il trend di crescita rilevato in merito al numero di incontri formativi. I totali vedono i partecipanti triplicare nel triennio, passando da 7.706 nel 2020, a 12.211 nel 2021, infine a 23.188 nel 2022». Il dato è particolarmente indicativo perché chi partecipa a questi incontri sono operatori pastorali, sacerdoti e membri delle associazioni, tutte persone che hanno un ruolo di guida o di responsabilità di gruppi e realtà nel territorio, in questo modo diventando anche portatori di una sensibilità e consapevolezza diffusa all’interno delle singole comunità di appartenenza sul tema della tutela dei minori.

«L’obiettivo della rilevazione – si legge nella sintesi della rilevazione – è stato quello di aggiornare il quadro relativo all’attivazione del Servizio diocesano o Inter-diocesano per la tutela dei minori, del Centro di ascolto e del Servizio regionale per la tutela dei minori nelle diocesi italiane. Dopo il primo Report relativo al biennio 2020-2021, la nuova Rilevazione offre uno strumento conoscitivo alla Cei per implementare le azioni di tutela dei minori e delle persone vulnerabili nelle diocesi italiane, con i dati aggiornati al 2022».

La rilevazione dedica spazio anche ai 108 Centri di ascolto attivati, organismi che fanno riferimento a 160 diocesi e che rappresentano il “punto di contatto” offrendo non solo uno spazio per le segnalazioni di presunti casi di abuso ma anche per fornire informazioni: e proprio questa ultima attività è diventata prevalente.

Pur non proponendosi come un report completo sui casi di abusi, infine, vengono riportati i dati dei presunti casi segnalati nel 2022, che sono stati 32, riguardanti 54 vittime. «Analizzando i casi segnalati per tipologia di abuso – riporta il documento –, si nota la prevalenza di “comportamenti e linguaggi inappropriati (offese, ricatti affettivi e psico logici, molestie verbali, manipolazioni psicologiche, comportamenti seduttivi, dipendenze affettive, …)”».

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