mercoledì 20 marzo 2024
Il segretario generale della Cei annuncia un pronunciamento dei vescovi sull’autonomia differenziata, affinché non si allarghino le distanze tra le zone del Paese
La riunione del Consiglio permanente della Cei a Roma

La riunione del Consiglio permanente della Cei a Roma - Cristian Gennari

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Preoccupazione sia per un possibile allargamento delle differenze tra le diverse zone del Paese (la Cei presenterà nelle prossime settimane un proprio pronunciamento sul tema), sia per scelte legislative non in linea con la Costituzione sulla questione pace e armamenti. L’auspicio che in fatti giudiziari che di recente hanno coinvolto diocesi italiane si possa chiarire tutto al più presto. Oltre alla notazione che in scelte come quelle della scuola di Pioltello sul Ramadan si rispetti il fatto religioso e si tengano presenti anche le procedure amministrative. Sono i temi emersi nella conferenza stampa di monsignor Giuseppe Baturi, segretario generale della Cei e arcivescovo di Cagliari, a conclusione del Consiglio permanente. Il presule ha anche annunciato un’iniziativa di microcredito volta ad alleviare le povertà, che sarà varata in vista del Giubileo.

QUI IL TESTO DEL COMUNICATO FINALE

«C’è preoccupazione e perplessità tra i vescovi per un allargamento delle differenze che possono far cadere in un particolarismo istituzionale», ha detto Baturi, rispondendo a una domanda sull’autonomia differenziata. «Presto svilupperemo una posizione unitaria su questo tema», ha annunciato citando il documento “Chiesa italiana e Mezzogiorno”, del 2010, e rilanciando la «preoccupazione per la tenuta del sistema Paese», già manifestata dal cardinale presidente Matteo Zuppi,. «Il nostro Paese deve poter reggersi secondo legami di solidarietà, intervenendo sulle disuguaglianze e prestando attenzione a dinamiche e meccanismi istituzionali che potrebbero allargare le disuguaglianze nell’accesso ai servizi fondamentali». Oltre tutto, servendo oggi un «un rilancio dell’Europa», l’Italia «deve poter intervenire in questo rilancio come un Paese unito».

Analoga preoccupazione l’arcivescovo ha manifestato in relazione alle scelte legislative sugli armamenti. «È un tema che ci sta a cuore e non da oggi», ha detto ricordando anche il magistero del Papa sull’argomento. Ed è necessaria anche «la trasparenza», cioè la garanzia che «il commercio delle armi, che non ci può vedere favorevoli, comunque sia tracciabile». Dunque tra i vescovi, ha fatto notare Baturi, «c’è preoccupazione per scelte legislative che possano rendere ancora meno legittimo questo processo. In quest’ottica, «l’obiezione di coscienza fa parte della tradizione della Chiesa, che ha portato anche a scelte profonde, forti, che è necessario ascoltare. Il tema fondamentale è educare gli uomini alla pace».

Altre domande hanno riguardato un caso di abuso nella diocesi di Piazza Armerina e l’avviso di chiusura delle indagini da parte della procura di Sassari sui fondi per la carità impiegati dalla diocesi di Ozieri. In entrambi i casi Baturi ha detto di non conoscere gli atti e di non poter esprimersi nel merito. In particolare, riguardo alla vicenda della i fondi della Cooperativa Spes, nella quale risulta coinvolto anche il vescovo di Ozieri, Corrado Melis. ha detto: «Confidiamo che si possano chiarire gli elementi, ma potremmo intervenire con più consapevolezza quando avremo maggiore cognizione delle contestazioni. «Certamente - ha aggiunto l’arcivescovo di Cagliari - c’è la massima attenzione, siamo vicini al confratello nella preghiera e con l’affetto». I fondi che le diocesi ricevono per le opere di carità, ha spiegato il presule sono di due tipi. Quelli che anno per anno vengono assegnati a ogni Chiesa locale in base ai parametri stabiliti dal regolamento della Cei, e quelli che riguardano iniziative particolari dietro presentazione di specifici progetti.

Si è parlato anche del caso di Pioltello dove la scuola è stata chiusa per l’inizio del Ramadan. «Il rispetto del fatto religioso e dell’identità delle comunità religiose, da parte dello Stato è un fatto positivo e appartiene alla laicità tipica dello Stato italiano», ha detto Baturi. La laicità all’italiana, infatti, ha aggiunto il segretario generale della Cei citando una sentenza della Corte Costituzionale, «non sopprime le identità religiose, ma le promuove in un contesto di rispetto vicendevole». Questo, però, «deve avvenire dentro un contesto istituzionale di rispetto di norme e di procedure», ha precisato l’arcivescovo: «Non so se nel caso specifico si sia rispettato tutto il percorso amministrativo, ma in generale vale il rispetto per ogni forma di libertà religiosa».

Al via progetto di microcredito per il Giubileo

La Cei ha dato mandato alla Caritas di studiare un progetto di microcredito sociale da realizzare in occasione del Giubileo. «L'iniziativa - ha spiegato ieri il segretario generale Giuseppe Baturi - prevede l'istituzione di un fondo che permetterà di sostenere le persone in particolare difficoltà creando anche intorno a loro una rete di sostegno». Per questo il fondo della Cei potrà essere incrementato anche da donazioni di enti e di privati, con l’aiuto delle Chiese locali con l'ulteriore obiettivo di far crescere la rete delle Caritas e delle Fondazioni antiusura diocesane. Si partirà da una dotazione di diverse decine di milioni, ha spiegato Baturi. La Caritas studierà i tetti di prestito per ciascun richiedente.

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