venerdì 19 aprile 2024
Il primo appuntamento a novembre e il secondo fra marzo e aprile 2025. Il compito di elaborare proposte concrete che entreranno nel "Libro sinodale" da riconsegnare alle diocesi italiane
L'incontro del Comitato nazionale del Cammino Sinodale lo scorso febbraio

L'incontro del Comitato nazionale del Cammino Sinodale lo scorso febbraio - Agenzia Romano Siciliani

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Giunge al momento della “grande visione d’insieme” il Cammino sinodale delle Chiese in Italia. È quello contrassegnato dalle due Assemblee sinodali che si terranno a Roma: la prima dal 15 al 17 novembre 2024 e la seconda dal 31 marzo al 4 aprile 2025, nel corso del Giubileo. Con il doppio appuntamento dei prossimi mesi, l’itinerario voluto dalla Cei approda all’ultima tappa del suo processo: è la terza fase, quella profetica, che arriva dopo la fase sapienziale ancora in corso, ovvero di discernimento su quanto emerso nel biennio dedicato all’ascolto che è stato al centro della prima fase. I primi due passaggi hanno visto il coinvolgimento anzitutto delle Chiese locali in un percorso di consultazione, ascolto e discernimento da parte dell’intero popolo di Dio. «Ciò che è stato vissuto in questi anni – spiega una nota della Cei – ha rappresentato di fatto un effettivo scambio di doni che le Chiese diocesane nel loro insieme, attraverso il coordinamento e la promozione operati dal Comitato del Cammino sinodale, hanno potuto realizzare. Proprio questa circolarità ha permesso di far emergere alcune questioni nodali sulle quali operare un discernimento capace di orientare verso la forma di una Chiesa sinodale e missionaria. È in tale sviluppo che si colloca l’evento ecclesiale delle Assemblee che, per un verso, rappresenta l’approdo cui giunge il cammino delle Chiese particolari e, per un altro, inaugura il tempo della recezione di ciò che è andato maturando, attraverso una sua riconsegna alle singole Chiese diocesane dalle quali lo stesso processo aveva mosso i primi passi».

I circoli minori del Comitato nazionale del Cammino Sinodale lo scorso febbraio

I circoli minori del Comitato nazionale del Cammino Sinodale lo scorso febbraio - Agenzia Romano Siciliani

L’ultimo Consiglio permanente della Cei ha approvato il regolamento delle Assemblee in cui si spiega che sono «un evento ecclesiale dove i partecipanti, nutriti dall’ascolto quotidiano della Parola di Dio e dalla celebrazione dell’Eucaristia, sorgente e paradigma della sinodalità, sono chiamati al dialogo e al confronto sui passi da compiere per dare attuazione al Cammino sinodale». Ai due incontri parteciperanno i membri della Cei, i referenti diocesani del Cammino sinodale e i componenti del Comitato del Cammino sinodale. Una “platea” che riflette «la composizione delle comunità ecclesiali, presiedute dai vescovi, al cui ministero sono associati i presbiteri e i diaconi, e arricchite dai carismi e dalle vocazioni degli altri battezzati e battezzate, tanto laici e laiche quanto consacrati e consacrate», sottolinea la Cei. Il numero dei referenti per ogni diocesi andrà da un minimo di due a un massimo di cinque, in base agli abitanti della diocesi stessa. Ogni Assemblea sarà aperta dall’introduzione del presidente; poi sono previste le relazioni; quindi la discussione con le votazioni delle diverse proposte.

Il primo appuntamento sarà chiamato a predisporre lo “Strumento di lavoro” che focalizzerà i temi emersi indicando alcuni principi e criteri per l’elaborazione di proposte concrete. Faranno da riferimento al dibattito e al confronto i “Lineamenta” che verranno discussi nell’Assemblea generale della Cei in programma dal 20 al 23 maggio 2024 e che saranno approvati dal Consiglio permanente del settembre 2024.
La seconda Assemblea elaborerà le “Propositiones”, vale a dire le proposte e le indicazioni concrete, sia come esortazioni e orientamenti sia come determinazioni e delibere, da consegnare al Consiglio permanente e all’80ª Assemblea generale della Cei (26-29 maggio 2025). Il materiale costituirà il nucleo del Liber Synodalis da riconsegnare alle Chiese locali per la recezione e la verifica successiva.

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