lunedì 27 marzo 2017
Nel comunicato della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori, riunitasi dal 24 al 26 marzo, il grazie a Marie Collins, che ha dato le dimissioni, e l'auspicio di risposte più rapide
Il cardinale Sean O'Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori

Il cardinale Sean O'Malley, arcivescovo di Boston e presidente della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori

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Dare più voce alle vittime della pedofilia. È l’impegno preso dalla Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori (www.protectionofminors.va) al termine dell’ottava plenaria dell’organismo, conclusasi ieri e iniziata il 24 marzo scorso. In un comunicato della Commissione si ringrazia la dimissionaria Marie Collins, irlandese e vittima di pedofilia, per il suo grande impegno e si auspica che quando una vittima di abusi scrive ad uffici della Santa Sede possa ricevere rapidamente una risposta, nel segno della trasparenza.

Il grazie a Marie Collins

Le dimissioni di Marie Collins sono stati uno dei temi centrali della plenaria. Nel comunicato conclusivo, l’organismo pontificio ringrazia Collins per il suo impegno ed esprime sostegno per il suo lavoro in favore delle vittime degli abusi e per la prevenzione. I membri della Commissione ringraziano, inoltre, Marie Collins per la sua disponibilità a continuare il lavoro nei programmi di educazione per i nuovi vescovi e per gli uffici della Curia Romana.

«Rispondere direttamente» alle vittime

La Commissione “ha concordato in modo unanime di trovare nuove vie per assicurare che il suo lavoro sia modellato con e da le vittime” di abusi. Molte idee, si legge nel comunicato, sono state implementate e sono “attentamente considerate” per essere portate all’attenzione di papa Francesco. La Commissione sottolinea inoltre l’importanza di “rispondere direttamente” alle vittime “quando scrivono agli uffici della Santa Sede”. I membri della Commissione concordano che avere attenzione per la corrispondenza e “dare risposte tempestive e personali è una componente dell’avanzamento della trasparenza”. La Commissione è consapevole che tale compito sia particolarmente impegnativo, “visto l’ampio volume e la natura della corrispondenza e richiede risorse e procedure chiare e specifiche”. I membri della Commissione hanno, dunque, concordato di inviare al Papa ulteriori raccomandazioni da sottoporre alla sua considerazione.

Assistere la Chiese locali

I membri della Commissione, prosegue il comunicato, “continuano a lavorare, incoraggiati da Papa Francesco, per assistere le Chiese locali nella loro responsabilità per la protezione dei minori”, attraverso visite in loco e conferenze. Al contempo, la Commissione sta ricevendo i rappresentanti delle conferenze episcopali quando sono a Roma per le loro visite Ad Limina.

Il lavoro sulle Linee Guida

Il comunicato ribadisce poi che “un elemento essenziale” della lotta agli abusi nella Chiesa sono le “Linee Guida” della Pontificia Commissione per la Protezione dei Minori. Uno strumento, si ricorda, fortemente sostenuto da Papa Francesco. I membri della Commissione hanno dunque ribadito la “propria volontà di lavorare assieme alla Congregazione per la Dottrina della Fede nel comunicare le Linee Guida alle Conferenze episcopali e alle congregazioni religiose sia direttamente che attraverso il sito della commissione” (www.protectionofminors.va).

Il comunicato rammenta infine che la plenaria ha fatto seguito ad un evento su educazione e prevenzione, tenutosi alla Gregoriana e promosso dal Centro per la Protezione dei Minori – istituito nell’ateneo – e dalla Congregazione per l’Educazione Cattolica. All’avvenimento, focalizzato in particolare sull’America Latina, hanno preso parte oltre 150 personalità, tra cui il cardinale segretario di Stato, Pietro Parolin, e diversi responsabili dei dicasteri vaticani.

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