martedì 7 febbraio 2012
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"Avevo appena compiuto tredici anni, ed ero nella posizione più vulnerabile di bambina malata in ospedale, quando un prete abusò sessualmente di me. Sebbene sia avvenuto oltre cinquant’anni fa, è impossibile da dimenticare e non posso mai sfuggire ai suoi effetti". Inizia così l'intervento toccante tenuto oggi al simposio internazionale “Verso la guarigione e il rinnovamento”, da Marie Collins, una donna irlandese vittima di abusi sessuali da parte di un sacerdote, cappellano in un ospedale. Nel terribile racconto della propria esperienza, la Collins ha sottolineato come la parte più dolorosa del trauma da lei subito sia stata quella di non riuscire a raccontare quanto le era occorso e di non essere riuscita in seguito a ottenere ascolto da parte delle autorità ecclesiastiche cui si era rivolta proprio per denunciare l’abuso.  "Per oltre trent’anni - ha testimoniato sempre la Collins -  ho vissuto una vita in cui era una battaglia la semplice sopravvivenza da un giorno all’altro. Sentivo che questi erano anni sprecati, una vita sprecata. Ho fatto molte cure per i miei problemi di salute mentale, alcune delle quali sono state utili, ma nessuna ha risolto i miei problemi. L’inizio della guarigione per me è stato il giorno in cui il mio aggressore in tribunale ha riconosciuto la propria responsabilità per le sue azioni ed ha ammesso la sua colpa".IL TESTO INTEGRALE DELLA TESTIMONIANZA
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