sabato 1 agosto 2009
A Castelgandolfo il pontefice incontra una delegazione degli atleti dei Mondiali di nuoto in corso a Roma. In prima fila la plurimedagliata Federica Pellegrini
COMMENTA E CONDIVIDI
Gli atleti, che accettano volentieri «sacrifici e privazioni» per raggiungere grandi risultati sportivi, offrono una «importante lezione di vita» ai giovani di tutto il mondo: è il messaggio offerto da papa Benedetto XVI alla delegazione dei partecipanti ai Mondiali di nuoto in corso a Roma, ricevuta questa mattina nella residenza estiva di Castel Gandolfo.«Con le vostre gare - ha detto papa Ratzinger - offrite al mondo un avvincente spettacolo di disciplina e di umanità, di bellezza artistica e di tenace volontà. Mostrate a quali traguardi può condurre la vitalità della giovinezza, quando non si rifiuta la fatica di duri allenamenti e si accettano volentieri non pochi sacrifici e privazioni. Tutto questo costituisce anche per i vostri coetanei un'importante lezione di vita».Il pontefice non ha mancato di ricordare il valore dello sport che, se «praticato con passione e vigile senso etico», diventa, «specialmente per la gioventù, palestra di sano agonismo e di perfezionamento fisico, scuola di formazione ai valori umani e spirituali, mezzo privilegiato di crescita personale e di contatto con la società». «Assistendo a questi mondiali di nuoto ed ammirando i risultati conseguiti, - ha osservato ancora il papa - non è difficile rendersi conto di quanta potenzialità Iddio abbia dotato il corpo umano».«Il linguaggio dello sport - ha concluso papa Ratzinger - è universale e raggiunge specialmente le nuove generazioni. Veicolare messaggi positivi attraverso lo sport contribuisce pertanto a costruire un mondo più fraterno e solidale»."Assistendo a questi mondiali di nuoto ed ammirando i risultati conseguiti, non è difficile rendersi conto di quantapotenzialità Iddio abbia dotato il corpo umano, e quali interessantiobbiettivi di perfezione esso possa raggiungere" - ha continuato il Papa -. Il pensiero va allora allo stupore del Salmista che, contemplando l'universo, canta la gloria di Dio e la grandezza dell'essere umano - ha proseguito il Pontefice - 'Quando vedo i tuoi cieli, leggiamo nel Salmo 8, opere delle tue dita, la luna e le stelle che tu hai fissato, che cosa è mai l'uomo perchè di lui ti ricordi, il figlio dell'uomo, perchè te ne curi? Davvero l'hai fatto poco meno degli angeli, di gloria e di onore lo hai coronatò. Come allora non ringraziare il Signore per aver dotato il corpo dell'uomo di tanta perfezione; per averlo arricchito di una bellezza e di un'armonia che si possono esprimere in tanti modi!".
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: