domenica 30 luglio 2023
Nella Messa nella Chiesa degli italiani il segretario generale della Cei, l'arcivescovo Baturi ai giovani: «Partecipate, con la creatività di cui siete capaci, alla costruzione di un mondo diverso»
Nella Messa nella Chiesa degli italiani. Monsignor Baturi ai giovani: «Partecipate, con la creatività di cui siete capaci, alla costruzione di un mondo diverso»

Nella Messa nella Chiesa degli italiani. Monsignor Baturi ai giovani: «Partecipate, con la creatività di cui siete capaci, alla costruzione di un mondo diverso» - Agenzia Romano Siciliani

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Una Chiesa gremita di giovani pellegrini: le diocesi italiane hanno iniziato a popolare Lisbona in vista della Giornata mondiale della Gioventù che si svolgerà dal 1 al 6 agosto. La Chiesa di cui scriviamo è un punto di riferimento degli italiani a Lisbona sin dal 1550: si tratta del tempio dedicato a Nostra Signora di Loreto, dal 1953 affidata ai padri Dehoniani. Stamattina molti pellegrini italiani si sono raccolti nel luogo sacro perché alle 11:00, l’arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi, ha presieduto la celebrazione eucaristica della XVII domenica del Tempo Ordinario. La messa è stata trasmessa in diretta su RaiUno, la regia era a cura di Gianni Epifani. Il servizio liturgico è stato curato dai volontari dell’associazione Santi Pietro e Paolo, la musica e il canto sono stati affidati al coro del decanato vigentino della arcidiocesi di Milano, diretto da don Riccardo Miolo.

Riccardo Maccioni / Avvenire

Nella prima parte della sua omelia, l’arcivescovo Baturi si è soffermato sul tema della Gmg, “Si alzò e andò in fretta” (Lc 1,39), frase riferita alla visitazione della Vergine Maria ad Elisabetta. «La Madre del Signore – ha detto Baturi - è indicata dal Papa quale “modello dei giovani in movimento, non immobili davanti allo specchio a contemplare la propria immagine o “intrappolati” nelle reti”». Per questo, secondo il segretario generale della Cei «il cuore giovane è sempre un cuore in movimento. L’uomo stesso è sempre un viandante, perché interamente proteso verso uno scopo, un obiettivo capace di dar ragione del viaggio, della fatica e della gioia del camminare insieme. La giovinezza, in particolare, è la condizione di un cuore dominato dalla passione della ricerca, dalla sorpresa della scoperta e dall’amore per la meta».
Il giovane Salomone, protagonista della prima lettura, viene presentato dal testo sacro come un modello di discernimento, poiché tra le mille possibilità, ha scelto di chiedere per sé un cuore docile, «perché sappia rendere giustizia al popolo e sappia distinguere il bene dal male». Il cuore, commenta Baturi, «è il centro della persona, dove nascono i pensieri e vivono le memorie, dove si generano i desideri, si forgia la volontà e il sentimento delle cose». Dio, prosegue il segretario generale della Cei, «concede un cuore saggio e capace di leggere la profondità della realtà a coloro che lo domandano, che lo ricercano. Dacci, o Signore, un cuore così: docile e indomito, saggio e capace di comprendere la verità, altrimenti come potremo vivere il nostro cammino? Dove andremo, con chi e con quale forza?».

Questi interrogativi trovano riscontro nel Vangelo (Mt 13,44-52). L’uomo che trova il tesoro nascosto nel campo e il mercante che compra la perla preziosa sono due termini di paragone utili per approfondire ulteriormente il tema della Gmg: un uomo lo trova e lo nasconde; poi va, pieno di gioia, vende tutti i suoi averi e compra quel campo. Il regno dei cieli è simile anche a un mercante che va in cerca di perle preziose; trovata una perla di grande valore, va, vende tutti i suoi averi e la compra». L’uomo, afferma l’arcivescovo Baturi, «si mette sempre in movimento quando incontra un tesoro, una perla preziosa». La gioia del cammino, secondo il presule, «è quella che sgorga dal cuore per aver trovato ciò che vale tutto, per cui spendere ciò che siamo e quanto abbiamo, quella cioè che vale l’intera esistenza. La grazia di una scoperta e lo slancio della dedizione riempiono la vita. Umilmente e con passione possiamo annunciare che il tesoro più bello, grande, attraente e necessario è Cristo stesso».

Poi il segretario generale della Cei invita i giovani italiani a calare nella realtà di oggi le letture appena proclamate: «Quanti giovani vediamo invece consumati dalla noia, dal sentimento che la vita è di troppo, senza gusto e significato, noia talvolta mascherata da una spensieratezza artificiale o da un’agitazione senza senso! Quanta violenza da parte di chi non sa più amare e ricerca il successo nell’approvazione o nel possesso degli altri! Come non pensare, continua il presule, ai tanti ragazzi che vengono mandati a uccidere nelle guerre e a quelli che muoiono nei viaggi intrapresi per conquistare un futuro più degno?». Da questa lettura dell’attuale situazione giovanile scaturisce l’invito di Baturi: «Cari giovani, abbiate la semplicità e il coraggio di vivere l’esodo verso l’Eterno, di scommettere la vita sull’incontro con Cristo, di andare verso i fratelli e le sorelle».

Il segretario generale della Cei ha celebrato la prima Messa con gli italiani alla Gmg di Lisbona

Il segretario generale della Cei ha celebrato la prima Messa con gli italiani alla Gmg di Lisbona - Agenzia Romano Siciliani

Il segretario generale della Cei chiede ai giovani cattolici italiani di «correre incontro ai vostri coetanei con la ricchezza della vostra speranza e partecipate con la creatività di cui siete capaci alla costruzione di un mondo diverso, fatto di verità e d’amore, dove non si muore di fame e di odio, e dove tutti, senza distinzioni, possono camminare insieme verso la felicità senza fine!».
Monsignor Baturi conclude il suo intervento chiedendo l’intercessione di Maria per ottenere «il dono di quella buona fretta che dà senso al nostro cammino: gioia, speranza e pace siano le coordinate del percorso».

Agenzia Romano Siciliani

La Chiesa italiana ha affidato, quindi, alla Madre del Signore il cammino dei propri giovani figli: non c’era modo migliore per iniziare il percorso di questa Gmg, raccogliendo, attorno all’altare del Signore, le gioie e le speranze, ma anche le attese e i desideri, dei 65 mila italiani che fino al 6 agosto, popoleranno Lisbona.

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