sabato 9 novembre 2019
Celebrando la Messa per la Dedicazione della Basilica Lateranense, Papa Francesco ha esortato la sua diocesi a vivere una nuova stagione di evangelizzazione con leggerezza spirituale
Papa: vie nuove per incontrare chi è lontano dalla fede
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Papa Francesco ha celebrato la Messa per la festa della Dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano a Roma. Al suo arrivo, prima dell’ingresso in basilica, Bergoglio ha sostato sul sagrato presso la lapide commemorativa in onore delle vittime della povertà. Durante l’omelia, Francesco ha affermato: “Questa sera vorrei prendere dalla Parola di Dio tre versetti da donarvi, perché possiate farli oggetto di meditazione e di preghiera. Il primo lo sento indirizzato a tutti, a tutta la comunità diocesana di Roma. È il versetto del Salmo responsoriale: ‘Un fiume e i suoi canali rallegrano la città di Dio’. I cristiani che abitano in questa città sono come il fiume che scaturisce dal tempio: portano una Parola di vita e di speranza capace di fecondare i deserti dei cuori… L’importante è che il corso d’acqua esca dal tempio e si diriga verso terre dall’aspetto ostile. La città non può che rallegrarsi quando vede i cristiani diventare annunciatori gioiosi, determinati a condividere con gli altri i tesori della Parola di Dio e a darsi da fare per il bene comune”.

Il Papa ha avuto un pensiero speciale per le équipe pastorali. "Siete qui per ricevere un particolare mandato dal vescovo. Non potevo che sceglierlo dal Vangelo (Gv 2,13-22), dove Gesù” – che caccia i mercanti dal tempio – “si comporta in maniera divinamente provocatoria. Per poter scuotere l’ottusità degli uomini e indurli a cambiamenti radicali, talvolta Dio sceglie di agire in maniera forte, per operare una rottura nella situazione. Gesù con la sua azione vuole produrre un cambio di passo, un’inversione di rotta”. Lo stesso stile “hanno avuto molti santi: certi loro comportamenti, incomprensibili per una logica umana, erano frutto di intuizioni suscitate dallo Spirito e intendevano provocare i loro contemporanei”. “Vi è affidato il compito di aiutare le vostre comunità e gli operatori pastorali a raggiungere tutti gli abitanti della città, individuando – ha detto il Papa – vie nuove per incontrare chi è lontano dalla fede e dalla Chiesa. Ma, nel fare questo servizio, portate dentro questa consapevolezza, questa fiducia: non c’è cuore umano in cui il Cristo non voglia e non possa rinascere”. “In maniera spesso misteriosa ma reale il Signore apre nei cuori nuovi spiragli, desideri di verità, di bene e di bellezza, che fanno spazio all’evangelizzazione. A volte si possono incontrare diffidenze e ostilità: non bisogna lasciarsi bloccare, ma custodire la convinzione che a Dio bastano tre giorni per risuscitare suo Figlio nel cuore dell’uomo”.

La festa con il Papa

Un nuovo ambone realizzato con una lastra di marmo dell’antica basilica costantiniana, un crocifisso pensile sopra l’altare, una casula mai indossata prima, preghiere e canti rinnovati. Papa Francesco presiede la Messa nella festa di dedicazione della basilica di San Giovanni in Laterano, durante la quale consegnerà il mandato ai membri delle équipe pastorali della diocesi di Roma. Il cardinale vicario Angelo De Donatis – tra i concelebranti con i vescovi ausiliari – donerà al Papa il libro La santità è il volto più bello della Chiesa, edito dalla Lev, che raccoglie una serie di catechesi su Gaudete et exsultate.

Nella Cattedrale di Roma si potranno ammirare gli arredi liturgici rinnovati, e non solo. «L’ambone è luogo liturgico della Parola di Dio – sottolinea padre Giuseppe Midili, direttore dell’Ufficio liturgico della diocesi di Roma – il nuovo ambone verrà benedetto dal Papa con la consegna del Lezionario ai lettori, perché ciò che benedice l’ambone è la proclamazione della Parola ». Realizzato nello stesso stile già presente nell’altare e nella cattedra papale, l’ambone è decorato con gli stemmi del pontefice e del cardinale vicario. Sarà visibile per la prima volta anche un nuovo crocifisso in lamina dorata, «che riproduce la croce processionale di Nicola di Guardiagrele, fusa nel 1451 e attualmente conservata nel Museo Lateranense », spiega padre Midili.

«Le preghiere che il Papa userà sono di nuova composizione», aggiunge il direttore dell’Ufficio diocesano, come pure la musica della Messa; i brani saranno eseguiti da un coro dei Seminari Romano maggiore, Capranica e Redemptoris Mater, diretti dal maestro Nikolay Bogatzky, mentre il servizio liturgico sarà affidato ai seminaristi del Divino Amore. Cucita appositamente per la celebrazione di oggi anche la casula che indosserà Francesco, il cui decoro riprende la croce dell’abside lateranense, con il battesimo di san Giovanni Battista, la Fenice, la palma con i datteri.

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