sabato 4 maggio 2024
Fratel Vincenzo aveva compiuto da poco 102 anni. A quasi 50 anni l'ingresso tra i figli di san Camillo de'Lellis. Fondamentale nella sua chiamata vocazionale l'incontro con Padre Pio
Una recente immagine di fratel Vincenzo Codella (1922-2024)

Una recente immagine di fratel Vincenzo Codella (1922-2024) - Ordine di San Camillo de' Lellis

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All’età di 102 anni e 8 mesi è morto , a Messina, fratel Vincenzo Codella, il camilliano più anziano del mondo. Fratel Vincenzo era originario di Calitri in provincia di Avellino e si vantava di aver avuto Padre Pio come confessore. La sua vocazione è legata, infatti, a Padre Pio, come ricorda il superiore provinciale dei Camilliani del sud Italia, fratel Carlo Mangione. Il blog dei padri Camilliani racconta che fratel Vincenzo andò una prima volta a San Giovanni Rotondo e confessò a san Pio la volontà di farsi frate minore cappuccino: Padre Pio lo guardò e, forse leggendo in lui qualche inconsistenza o che non era quella francescana la sua strada, gli disse: «Guagliò, la forza ce l'hai?». Vincenzo non rispose e andò via.
Dopo molto tempo fratel Vincenzo tornò a San Giovanni Rotondo: aveva saputo dell'esistenza dei camilliani. Ormai era un lavoratore dei campi per la propria famiglia ed era rimasto colpito dalla Croce sul petto di uno studente camilliano suo compaesano. Quindi prese informazioni sullo studente e sull’Ordine. Così conobbe la figura di san Camillo de Lellis e l'opera dei Camilliani a servizio dei malati. Decise di sottoporre la cosa a Padre Pio e ripartì per il Gargano. Padre Pio gli disse: «Mo ti benedico, fai bene figlio mio. E una volta fatta la valigia non ti voltare indietro!». Vincenzo così, quasi 50enne, diventò Fratel Vincenzo, camilliano a servizio degli infermi.

Durante gli anni da religioso è stato sagrestano, aiuto cappellano al Monaldi, ministro della Comunione. Faceva apostolato semplice, distribuendo medaglie, rosari e immaginette. Aveva una devozione mariana: non lasciava mai la corona del rosario. In estate, andava in ferie a Mangano in Sicilia, con i ragazzi disabili dell'istituto Giovanni XXIII, condividendone la giornata e dandosi da fare nella vigna e nell'orto. Fu anche per alcuni anni ad Acireale, dove amava tornare.
Fratel Vincenzo è ricordato come una persona molto semplice, con un grande carisma verso gli ammalati. Molto gioviale e attento anche ai confratelli. Nella sua vita è stato a Palermo, ad Acireale, a Messina, a Napoli, in tutte le comunità provinciali del sud Italia.

L’Ordine a cui apparteneva fratel Vincenzo è stato fondato 450 anni fa da san Camillo e si occupa dell’assistenza agli ammalati, sia dal punto di vista corporale che spirituale. È presente in 40 Paesi del mondo; i religiosi sono circa 1200, insieme alle Suore Figlie di San Camillo raggiungono i 2mila consacrati.

Lunedì i funerali nella sua città di adozione: Messina


​Il funerale di fratel Codella sarà celebrato lunedì 6 maggio alle ore 11 nella parrocchia San Camillo di Messina.


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