sabato 2 febbraio 2019
Il corso di laurea, oggi con due indirizzi, fu istituito da padre Gemelli nel dopoguerra. Meno studenti e un clima umano da vera «Universitas»
Un immagine serale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il chiostro

Un immagine serale dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano. Il chiostro

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Studiare è un diritto. Anche per chi lavora, ma desidera crescere culturalmente e professionalmente. L’Università Cattolica del Sacro Cuore è uno dei pochi atenei che permette di frequentare un corso serale: Economia con indirizzo manageriale o professionale (per chi vuole diventare commercialista).

La storia
È un’opportunità che arriva da lontano, ebbe inizio nel dopoguerra per aiutare chi durante il conflitto e la Resistenza non aveva potuto studiare e ora lavorava. Fu il professor Francesco Vito, ordinario di Economia politica, poi rettore, a organizzare dei corsi intensivi nell’estate del 1946, per consentire ai reduci di affrontare gli esami nella sessione autunnale.

L’esito fu superiore alle attese e padre Agostino Gemelli, fondatore della Cattolica, istituì il corso serale di laurea in Economia e commercio, dall’anno accademico 1946-’47. Nel periodo della ricostruzione e del boom economico il corso di laurea ha un grande numero di studenti, superiore a quello del corso diurno; i corsi sono paralleli e padre Gemelli vuole che i docenti al diurno tengano corsi anche al serale.

Escono personalità notevoli in ambito culturale, imprenditoriale, politico, alcuni partendo dalla condizione di operai. Tra loro anche molti che hanno poi insegnato nella stessa Cattolica: Luigi Pasinetti, insigne economista; Alberto Cova, docente di Storia economica, a lungo preside della Facoltà di Economia; Dino Piero Giarda, professore di Scienza delle finanze, e sottosegretario al Tesoro nei governi Dini, Prodi, D’Alema, Ciampi, ministro per i Rapporti con il Parlamento nel governo Monti.

«Universitas»
Il corso serale non è certo più "facile" di quello diurno Però, anche considerato il numero ridotto degli studenti, una cinquantina di matricole all’anno o poco più, di solito molto motivate, il rapporto docente-studente è più stretto. C’è molta collaborazione. Diversi docenti rivedono gli esercizi svolti a casa, si svolgono delle esercitazioni in aula di sabato pomeriggio con gli insegnanti presenti, per matematica si tengono anche due seminari intensivi all’anno a Villa Cagnola. Di fatto si viene a ricreare una comunità umana e culturale che corrisponde, si può dire, all’antica idea di Universitas.

Come accedere
Per accedere occorre iscriversi, scegliendo il corso, al test di ammissione ad Economia, che può essere sostenuto in tre date. La prima è programmata per il 9 febbraio (iscrizioni entro questo lunedì), seguiranno quelle di maggio e luglio. Informazioni sul sito dell’ateneo.
Ma è anche possibile incontrare il coordinatore didattico, Alfredo Malavolta, docente di matematica, che riceve il giovedì dalle 18 alle 20.30 in via Necchi 9 (piano 2, stanza 224).

Il corso
Il corso è suddiviso in indirizzo manageriale e indirizzo professionale, quest'ultimo rivolto a chi desidera diventare dottore commercialista, per cui però occorre fare la magistrale, a meno che non si voglia fare il revisore. Infatti quei pochi studenti che dal triennio serale passano alla magistrale sono, per la maggioranza, professionali (però al terzo sono molto meno dei manageriali), mentre i manageriali molto spesso si fermano alla laurea, che, è bene ricordare, è la vera laurea, anche e soprattutto a livello europeo.


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