martedì 5 luglio 2022
L'appello del Consiglio episcopale permanente: tutti facciano la propria parte per proteggere la Casa comune. Rintracciati tutti i proprietari delle auto parcheggiate, una vittima è da identificare
La zona del ghiacciaio collassata domenica scorsa causando 7 morti, 8 feriti e 13 dispersi

La zona del ghiacciaio collassata domenica scorsa causando 7 morti, 8 feriti e 13 dispersi - Reuters

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Il Consiglio permanente della Cei, riunito questa mattina in videoconferenza, "esprime partecipazione al dolore di quanti sono stati colpiti dal crollo sul ghiacciaio della Marmolada e assicura preghiere di suffragio per le vittime, affidandole all’abbraccio misericordioso del Padre. La solidarietà e la vicinanza si uniscono all’appello perché tutti facciano la propria parte per proteggere la Casa comune, perseguendo uno sviluppo sostenibile ed integrale".

Delle 7 vittime travolte domenica da un pezzo di ghiacciaio della Marmolada quattro sono state identificate. La quarta vittima è una donna, Lilima Bertoli, di Levico (Trento). Restano tre vittime ancora da identificare. I feriti sono 7, di cui uno dimesso, e i dispersi sono 5, tutti di nazionalità italiana. Le auto parcheggiate sul sentiero sono state "tutte abbinate a persone in vita", da togliere dal numero dei dispersi. Identificato anche l'ultimo ferito, in prognosi riservata, il cui nome era nella lista dei dispersi. Le vittime sono state travolte da una massa alta trenta metri, un palazzo di ghiaccio, che ha presto raggiunto una velocità di 300 chilometri senza lasciare scampo.

Durante le ricognizioni svolte stamani con i droni lungo la via normale della Marmolada sono stati trovati resti di dispersi e anche effetti personali. Gli elicotteri del Soccorso alpino portano i droni in quota e si procede dall'alto alla ricerca di eventuali altri corpi rimasti incastrati tra i massi. Solo se viene individuato qualcosa un soccorritore viene imbragato e si procede al recupero. Da ieri è stato stabilito che procedere diversamente mette a rischio la vita dei soccorritori esposti al crollo della "pancia del finanziere", il soprannome del serrato sotto Punta Rocca, a quota 3200 metri, in bilico 700 metri sopra di loro. L'ipotesi che a circa 40 ore dal crollo ci possano essere ancora sopravvissuti viene ritenuta "pari a zero".

La Marmolada sarà off limits in seguito ad un'ordinanza di chiusura da parte del sindaco di Canazei Giovanni Bernard. Il provvedimento, che ha una durata indefinita, segue l'ordinanza di chiusura parziale di domenica ed è ritenuto necessario per operare in sicurezza e allontanare curiosi dall'aria del disastro.

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