lunedì 4 luglio 2022
Domenica il crollo di un seracco ha provocato una valanga che ha causato morti e feriti. Ancora da definire il numero di dispersi. Disastro colposo è il reato ipotizzato dalla Procura di Trento
Strage sulla Marmolada, si cercano i dispersi. Il dolore delle famiglie

Ansa

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Una tragedia dalle dimensioni enormi che ancora si fatica a delineare. Si aggrava di ora in ora il bilancio del crollo del ghiacciaio sulla Marmolada: sette i feriti, di cui due in gravi condizioni, mentre quattro dei sette morti per ora accertati sono stati identificati. Si tratta di tre italiani, tra cui due guide alpine della provincia di Vicenza e di quella di Treviso.

Tra i feriti, invece, ci sono anche due cittadini tedeschi, come ha confermato il ministro degli Esteri a Berlino, ricoverati in terapia intensiva a Belluno. Si tratta di un uomo di 67 anni e di una donna di 58 anni, entrambi in prognosi riservata. Quattro i feriti ricoverati a Trento. Due di questi si trovano in Rianimazione e altri due, meno gravi, sono invece in reparto. Si tratta di una donna di Pergine Valsugana di 29 anni, che è in Rianimazione, una donna di Como di 51 anni non grave ricoverata in reparto, a cui si aggiungono un 27enne di Barbarano Mossano (Vicenza), inizialmente portato in ospedale a Cavalese e poi trasferito al Santa Chiara di Trento. In condizioni stabili, anche lui ricoverato in reparto, un 33enne di Pergine Valsugana (Trento) che inizialmente era stato portato a Bolzano ed ora è in rianimazione a Trento.

I vigili del fuoco assieme al Soccorso alpino del Trentino hanno presidiato tutta la notte tra domenica e lunedì il ghiacciaio con i droni, continuando a perlustrare la zona del crollo sulla Marmolada.

Le condizioni meteorologiche sono determinanti per valutare l'intervento diretto dei soccorritori nelle prossime ore: il freddo e le basse temperature sono fondamentali per garantire un minimo di sicurezza alle operazioni, visto che sulla montagna è rimasto un'enorme quantità di ghiaccio pericolante.


COSA È SUCCESSO
Domenica 3 luglio un seracco si è staccato dal ghiacciaio della Marmolada, provocando una grossa valanga che è piombata a valle e sul sentiero.
Sono almeno 8 le vittime accertate e cercano ancora dispersi







ALPINISTI DISPERSI, MORTI E FERITI

Il numero di escursionisti ancora dispersi sulla Marmolada in seguito al crollo di un seracco di ghiaccio tra Punta Rocca e Punta Penia è ancora provvisorio, anche se i soccorritori stanno ancora lavorando per definire con certezza il numero esatto.
Nel frattempo a Canazei, dove è stata allestita la centrale operativa che sta coordinando le operazioni di soccorso e ricerca a seguito del crollo sulla Marmolada e dove è passato anche il presidente del Consiglio Mario Draghi, sono arrivati due gruppi di parenti di vittime e dispersi, che potrebbero essere saliti di numero, tre o quattro in più dei 16 comunicati domenica, nel giorno della tragedia. Delle persone disperse per le quali si sono fatti avanti familiari ci sono 10 italiani, di cui 3 trentini e 8 veneti. Quattro stranieri: di cui un austriaco e una persona originaria della Repubblica ceca.

Ancora in corso le verifiche fatte sulle strade di Passo Fedaia e nei parcheggi attorno al lago Fedaia, da cui partono gli attacchi dei sentieri che portano alla Marmoalda dove erano parcheggiate decine di auto il cui proprietario non è ancora stato identificato.

"Al momento non sappiamo se le auto sono delle sei persone decedute o dei dispersi o di persone che non sono interessate all'evento. Questo lo sapremo domani sulla base delle segnalazioni e delle indicazioni che arriveranno" aveva spiegato il presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, a poche ore dalla tragedia. Delle verifiche sono state fatte anche sul lato bellunese della montagna perché da malga Ciapela potrebbero essere salite altre persone.


Il Soccorso alpino nazionale ha istituito un numero da chiamare per segnalare il mancato rientro di amici e familiari.
Il numero è 0461-495272 e l'avviso è stato diffuso in italiano e in inglese.




CHI SONO LE VITTIME

Le vittime che sono state trasportate al Palaghiaccio di Canazei, dove è stata allestita la camera ardente e dove i parenti hanno iniziato il doloroso rito dei riconoscimenti dei corpi. Al momento sono 7 le vittime confermate: tre italiani, un cecoslovacco, più un uomo ed una donna non ancora identificati, ma il bilancio potrebbe aggravarsi. Sembra che la valanga possa aver travolto due cordate: una che veniva dal Trentino e una della provincia di Vicenza. Erano tutti esperti alpinisti. Il durissimo lavoro di riconoscimento dei corpi: «Serve l'esame del Dna»



LE INDAGINI

La procura di Trento ha aperto un fascicolo sul crollo del seracco in cima alla Marmolada che ha causato la morte di almeno sette alpinisti e il ferimento di altri nove, due dei quali in gravi condizioni. Disastro colposo è il reato ipotizzato, al momento a carico di ignoti.

A occuparsi delle indagini, con il procuratore Sandro Raimondi, è il pm Antonella Nazzaro. Ma il bilancio potrebbe peggiorare: secondo quanto è stato finora ricostruito, la valanga ha travolto due cordate da sei alpinisti. Per gli inquirenti la valanga sulla Marmolada è "un disastro inimmaginabile, una carneficina tale che solo difficilmente ci permetterà di identificare con esattezza l'identità delle vittime perché i corpi sono stati smembrati" dalla colata di ghiaccio e sassi. Tra le vittime ci sarebbero anche le guide.


LA TELEFONATA DI MATTARELLA
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella, ha telefonato fa al presidente della Provincia autonoma di Trento, Maurizio Fugatti, per esprimere cordoglio e vicinanza per la tragedia della Marmolada. Lo rende noto la Provincia di Trento. "Il capo dello Stato ha voluto trasmettere anche alla nostra comunità oltre che ai parenti delle vittime il proprio cordoglio. Allo stesso tempo ha espresso parole di gratitudine ai soccorritori che si stanno prodigando, in condizioni non certo facili, alla ricerca delle vittime della grossa frana che ieri pomeriggio ha causato morte e devastazione", ha spiegato Fugatti. Mattarella ha chiamato anche il presidente del Veneto, Luca Zaia, per esprimere solidarietà ai familiari delle vittime della tragedia della Marmolada, riconoscenza ai soccorritori e vicinanza alle comunità locali.

IL TWEET DEL PAPA E IL CORDOGLIO DEI VESCOVI DI TRENTO E BELLUNO



"Il ghiaccio ha spezzato la vita di tante, troppe persone. Alle vittime e ai loro familiari va la nostra vicinanza e il nostro più profondo cordoglio. Di fronte a questa tragedia senza precedenti resta solo la forza dell'abbraccio fraterno, capace di portare un po' di luce nel buio che tutti, in quest'ora, ci travolge". E' invece il messaggio di cordoglio dell'arcivescovo di Trento, Lauro Tisi, e del vescovo di Belluno, Renato Marangoni, per la tragedia sulla Marmolada provocata dal cedimento di un seracco.

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