venerdì 7 luglio 2023
Parlano i vertici della Coalizione internazionale per l’abolizione della Gpa (Ciams) (50 associazioni di tutto il mondo). Intanto l’approdo alla Camera salta
Una manifestazione della Ciams in Francia contro la maternità surrogata

Una manifestazione della Ciams in Francia contro la maternità surrogata - Ciams

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Da un lato il calendario fitto e a rischio-ingorgo, dall’altro la volontà del governo di approvare la delega fiscale prima della pausa estiva, hanno spinto ieri i capigruppo a rinviare alla settimana prossima l’esame della proposta di legge che istituisce il reato universale di utero in affitto, che ne estende la perseguibilità nel caso si ricorra a tale pratica all’estero, anche nei Paesi in cui la Gpa è legalizzata. Un testo su cui punta molto Fdi, la premier Meloni in testa e la ministra Roccella, ma che le opposizioni contestano aspramente perché, a loro dire, servirebbe solo a mettere i bastoni tra le ruote alle “famiglie arcobaleno”.

Il testo potrebbe arrivare in aula martedì, ma molto dipende dai tempi che serviranno per l’esame della delega fiscale. Tra i provvedimenti che stanno nel calendario della prossima settimana, la Pdl sul reato universale sta al terzo punto dell’ordine del giorno. Contro la proposta di legge si è spesa molto la segretaria del Pd, Elly Schlein, e non si esclude che i dem possano ricorrere all’ostruzionismo per ritardare i tempi di approvazione.

Tuttavia, qualche motivo di malcontento sul testo è presente anche nella maggioranza, specie nella componente “liberal” di Forza Italia che ha dei dubbi sulla perseguibilità del reato in Paesi dell’Unione Europea dove la gestazione per altri è regolamentata. Lo stesso fronte delle opposizioni non è un corpo unico: tra i dem, diversi esponenti di area cattolica e riformista, ma anche personalità di sinistra, non vogliono che il “no” alla proposta di legge sul reato universale venga inteso come un “sì” all’utero in affitto. Medesima preoccupazione esiste anche nel Terzo polo.

La proposta di legge sul reato universale è la “risposta” che la maggioranza Fdi-Lega-Fi ha dato ai sindaci, il primo cittadino di Milano Beppe Sala in testa, che chiedono regole ad hoc per trascrivere i figli nati nelle coppie omosessuali. Ed è anche la “risposta” di Roma ad alcuni tentativi esperiti a Bruxelles per portare ad una sorta di “regolamento unico” per le trascrizioni. Anche se più volte le stesse istituzioni Ue hanno ribadito che sul tema la potestà legislativa è dei Paesi membri. (M.Ias.)

«La Gestazione per altri (Gpa) è la vendita di bambini. È nell'interesse di un bambino essere messo al mondo in questo modo?»; si chiude con questa domanda retorica l’intervista che le tre copresidenti della Coalizione internazionale per l’abolizione della maternità surrogata (Ciams) hanno concesso ad Avvenire nell’imminenza del primo passaggio parlamentare della legge che rende l’utero in affitto reato universale, cioè perseguibile anche se commesso all’estero. La Ciams, che raggruppa 50 associazioni e federazioni di tutta Europa, ha sostenuto con un appello pubblico l’iter della legge italiana, nella convinzione che «quando si difendono i diritti umani, in questo caso i diritti delle donne e dei bambini, l’unico atteggiamento da tenere è quello di rifiutare la pratica della maternità surrogata. Concentrandoci sui diritti umani, possiamo resistere al mercato», come spiegano Marie-Josèphe Devillers, Berta O. Garcia e Ana-Luana Stoicea-Deram.

Quale impatto può avere una legge nazionale sul business globale della maternità surrogata?
Il mercato della maternità surrogata è internazionale e deve essere combattuto sia a livello internazionale che nazionale. Per il momento, possiamo notare che i Paesi che vietano questa pratica sul loro territorio e che hanno gli strumenti legali per perseguire i clienti che vi ricorrono all'estero non li applicano. Accade in Australia e in Spagna, ad esempio. In ogni caso è indubbio che l’impatto mediatico dell’iniziativa legislativa italiana si ripercuoterà sull’industria della maternità surrogata. Una volta approvata la legge, tutto dipenderà dalla volontà politica dell'Italia di attuarla.

Una legge che renda la Gpa reato universale può avere, secondo voi, una funzione deterrente?
Sì, sicuramente i potenziali committenti esiteranno prima di intraprendere un approccio rischioso e penalmente rilevante. Ma quando la legge sarà approvata ed entrerà in vigore, dovrà essere accompagnata da consistenti campagne di informazione per spiegare che essa si basa su un’attenzione alla dignità e all’integrità delle persone. Mentre il mercato è attento agli interessi dei clienti e al profitto, una legge protettiva si concentra sui diritti umani e sul divieto di violenza contro donne e bambini. Per esperienza sappiamo che mettere in luce la realtà nascosta della Gpa, le sue conseguenze deleterie per le madri surrogate e per molti bambini (rifiutati dai committenti, ad esempio), a volte è sufficiente per far aprire gli occhi agli stessi genitori intenzionali, che si sono fatti ingannare dalla narrazione di un mercato ricco e senza scrupoli. Se la legge condannerà la pratica, sarà essenziale spiegare perché. In altre parole, occorre fornire informazioni sulle condizioni in cui le donne diventano madri surrogate, sullo sfruttamento delle disuguaglianze strutturali tra donne e uomini, soprattutto nei Paesi in cui non esistono politiche sociali. Dobbiamo spiegare che cos'è una gravidanza per altri, l'alto grado di medicalizzazione che comporta e i rischi che la donna corre per la sua salute e la sua vita, e il rischio di lasciare i suoi figli orfani. Sì, la legge può facilitare una migliore informazione e comprensione della realtà di questa pratica.

Una legge così formulata può diventare un modello per altri Paesi?
Sarà un buon indicatore per dimostrare che, quando si difendono i diritti umani, in questo caso i diritti delle donne e dei bambini, l’unico atteggiamento da tenere è quello di rifiutare la pratica della maternità surrogata. Concentrandoci sui diritti umani, possiamo resistere al mercato. Noi speriamo che questa legge, se approvata, possa diventare una pietra miliare positiva sulla strada dell’abolizione universale di questa pratica. Inoltre, questa legge rappresenterebbe un segnale forte da parte dell'Italia in un momento in cui, nel totale disprezzo dei diritti dei bambini e delle donne, e in modo totalmente opaco e antidemocratico, la Conferenza dell’Aia di diritto internazionale privato sta cercando di imporre una bozza di regolamento internazionale sulla maternità surrogata.

In Italia è in corso un dibattito sulla reale efficacia di una legge di questo tipo, dato che la maternità surrogata è legale in molti Paesi del mondo.
È vero che la Gpa è legale in alcuni Paesi. Ma in molti altri è vietata. Va notato che la Russia, la Georgia e forse l’Ucraina si stanno muovendo per vietare la maternità surrogata transfrontaliera (accessibile cioè a coppie straniere, ndr) sul loro territorio nella misura in cui costituisce traffico di esseri umani. Stanno cioè seguendo l’esempio dei Paesi asiatici che si sono chiusi a questa pratica per gli stessi motivi (India, poi Thailandia, Nepal, Cambogia). I Paesi che stanno sviluppando la Gpa sono quelli in cui il declino dei diritti delle donne è evidente: ad esempio i Paesi sudamericani come il Messico e la Colombia, dove le donne sono costantemente vittime della violenza maschilista. È giunto il momento di mostrare i mali della mercificazione degli esseri umani, della produzione di bambini su commissione. È perché la Gpa è legale che numerosi bambini sono stati messi al mondo e abbandonati, che donne e bambini vengono trafficati: per soddisfare il mercato basato sulla legalizzazione di una pratica indegna.

Un altro punto alquanto dibattuto è il futuro dei bambini già nati; si dice che questa legge li discrimini e li penalizzi, dal momento che i genitori sono considerati criminali. Cosa ne pensate?
Se la legge in futuro sradicherà questa pratica, nessun bambino sarà più comprato e venduto. Questa legge contribuirà a proteggere i diritti dei bambini, italiani e no, che non potranno più essere considerati proprietà di chi ha richiesto e contrattato la loro nascita. Inoltre, ci si chiede quale sia l'interesse del bambino ad essere oggetto di un contratto, o ad essere separato alla nascita dalla donna che lo ha messo al mondo. Fortunatamente, i bambini hanno dei diritti. E quando una pratica contraria ai diritti umani rischia di colpire un bambino, il ruolo dello Stato è quello di proteggere i bambini e non di incoraggiarne il ricorso. La Gpa è la vendita di bambini. È nell’interesse di un bambino essere messo al mondo in questo modo?

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