lunedì 22 ottobre 2012
​Giovani dei centri sociali e inquilini abusivi delle case popolari fanno irruzione a Palazzo Marino durante l'audizione del presidente Aler. Momenti di forte tensione, serve la celere per riportare la calma.
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Un gruppo di inquilini delle case popolari e dei giovani dei centri sociali hanno fatto irruzione a Palazzo Marino, occupando l'aula dove si stava tenendo l'audizione del presidente dell'Aler Loris Zaffra davanti alle commissioni congiunte della casa e dell'antimafia. Il gruppo ha forzato l'ingresso: i vigili non hanno fatto a tempo a chiudere il portone. I giovani sono saliti al primo piano e sono entrati nell'aula, occupandola per una decina di minuti. Ci sono stati attimi di forte tensione, con spintoni tra consiglieri e "invasori". Alla fine c'è voluto l'intervento della polizia in assetto antisommossa per sgomberare gli antagonisti, che hanno lasciato Palazzo Marino senza ulteriori intemperanze. La seduta della commissione è stata sospesa.Il gruppo si è poi sistemato in piazza della Scala, per protestare contro uno sgombero di inquilini abusivi avvenuto in mattinata e per continuare la contestazione contro i vertici dell'Aler, di cui sono state chieste a gran voce le dimissioni. L'ingresso di Palazzo Marino è rimasto protetto da un plotone di poliziotti schierati con caschi e scudi.Prima dell'irruzione, il presidente dell'Aler aveva risposto alle domande della commissione, che l'aveva convocato per fare chiarezza sulla recente indagine della magistratura e sull'assegnazione di un alloggio alla figlia di Eugenio Constantino, presunto emissario della ndrangheta che avrebbe procurato voti all'assessore regionale Zambetti, arrestato settimana scorsa. La figlia di Costantino lavorava presso l'Aler. "Ma aveva un contratto interinale che sarebbe scaduto il 9 novembre" ha precisato Zaffra, che poi ha sottolineato: "Possono esserci mele marce, ma il patrimonio umano dell'Aler è integro e lavora sodo, rispettando le procedure".
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