
Conferenza stampa di presentazione dell'evento "Una piazza per l'Europa" - Ansa
Una piazza senza bandiere politiche, una manifestazione di cittadini che si riuniscono intorno a un’idea di Europa basata sui valori fondativi di giustizia sociale, libertà e pace. Una piazza di europei, insomma, che chiedono alla Ue una maggiore presenza. È questa la speranza di Michele Serra, il giornalista che ha lanciato la manifestazione “Una piazza per l’Europa”, che si terrà sabato a Roma. «Sarà una grande polis di diversi che spero si sopportino. Anche sul palco saranno rappresentate più idee di Europa ma tutte europeiste», ha spiegato Serra alla conferenza stampa di presentazione dell’evento. «Che la manifestazione sia organizzata da me, che sono un giornalista e un singolo cittadino, è sintomo di un vuoto di rappresentanza», ha continuato. Le polemiche sulle adesioni? «Un dibattito che non mi riguarda. Ho rispetto di chi non verrà», ha detto per esempio a proposito di Giuseppe Conte e di Giorgia Meloni.
L’adesione è comunque ampia e gli interventi previsti, in presenza o in video, sono già almeno 40: dagli artisti come Antonio Albanese, Claudio Bisio, Luca Bizzarri, Jovanotti, Luciana Litizzetto e Roberto Vecchioni, agli intellettuali, i volontari e i rifugiati politici. Spiccano i nomi dei senatori a vita Renzo Piano, Liliana Segre ed Elena Cattaneo, quelli del fondatore della Comunità di Sant’Egidio, Andrea Riccardi, e della traduttrice Renata Colorni, figlia di uno dei padri del Manifesto di Ventotene che ispirò l’idea di un’Europa libera e unita. In piazza ci sarà anche il sindaco di Barcellona, Jaume Collboni, e quelli italiani tra cui Gaetano Manfredi, presidente Anci, e Roberto Gualtieri che da padrone di casa della Capitale ha parlato a fianco di Serra alla conferenza stampa. «Ci saranno molti sindaci, come me con la fascia tricolore. Sarà una manifestazione per l’Europa, non contro il Governo», ha detto Gualtieri. Il tema è dunque la necessità di unirsi per difendere la democrazia, «per dire che non ci piace vedere calpestati i diritti, per rendere più forte l’Europa delle nazioni, che non vuol dire perdere sovranità, ma averne di più proprio perché uniti», ha esortato il primo cittadino.
Ed è proprio a partire dai valori che tante realtà differenti hanno aderito alla manifestazione: dalle Famiglie Arcobaleno alle Acli. Molte le voci del mondo cattolico e delle associazioni impegnate sui diritti, tra cui la Focsiv, convinta che l’Europa debba essere «pace giusta», la Fondazione PerugiAssisi, i fondatori dell’Istituto Internazionale Jacques Maritain e la rete di organizzazioni giovanili “Europa porta Europa”, che scenderanno in piazza «contro il ritorno dell’imperialismo e del nazionalismo, per una Ue che sia strumento di pace per l’Europa e per il mondo».