venerdì 6 ottobre 2023
Nuovo, drammatico record nel 2022: secondo i dati della Polizia, diffusi da Terre des Hommes, l'incremento maggiore riguarda le violenze sessuali (+27%), in gran parte ai danni di bambine e ragazze
In Italia crescono del 10% i reati contro i minori

Terre des Hommes

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Drammatico aumento dei crimini nei confronti dei minori in Italia: nel 2022 sono stati 6.857, con un balzo del 10% rispetto al 2021. Tanti, troppi. Il peggioramento maggiore riguarda le violenze sessuali, cresciute del 27% e quasi al 90% perpetrate ai danni di bambine e ragazze adolescenti. I dati, elaborati dal servizio analisi della Polizia criminale, sono stati diffusi dalla Fondazione Terre des Hommes nel "Dossier indifesa" in occasione della Giornata mondiale delle bambine, prevista l'11 ottobre.

A confermare la preoccupante tendenza di crescita sono anche i numeri raffrontati a dieci anni fa che fanno registrare un +34% dei casi nel nostro Paese. In particolare, secondo il Rapporto, nel 2022 le bambine vittime di prostituzione minorile sono state il 65% del totale ma i reati ai danni degli "under 18" denunciati l'anno scorso sono anche maltrattamenti da parte di familiari e conviventi (53%), detenzione di materiale pornografico (71%), pornografia minorile (70%), atti sessuali con minorenne (79%), corruzione di minorenne (8/6%) e violenza sessuale aggravata (86%). Ma non solo. Nei confronti di minori, aumentano su base annuale le violazioni degli obblighi di assistenza familiare (551 casi, +10% dal 2021), abuso dei mezzi di correzione o disciplina (345 casi, +17%), sottrazione di persone incapaci (290 casi, +8%), abbandono di persone minori o incapaci (550 casi, +13%). Ma ci sono anche cifre in calo. Quelle relative all'omicidio volontario, per esempio, che in un anno diminuiscono del 37% e, in generale la prostituzione minorile con -14% (da 43 a 37 casi denunciati).

«Alla luce del nuovo, tristissimo, record nei dati e degli aumenti di violenza sessuale e sessuale aggravata, vicende come lo stupro di Palermo appaiono come una cartina di tornasole della cultura patriarcale, maschilista, prevaricatrice e violenta che riduce il corpo di una donna a un “pezzo di carne”, in violenze nate per essere mostrate e che sembrano volere imprimere il sigillo del potere maschile, individuale e di gruppo», ha dichiarato Paolo Ferrara, direttore generale di Terre des Hommes. «Se vogliamo invertire la rotta - ha aggiunto -, dobbiamo costruire una risposta organica, sistemica, diffusa che affronti di petto questa situazione inaccettabile. Qualcosa in termini legislativi si è fatto, con l’introduzione del Codice Rosso, ma manca un piano di intervento di lungo periodo sulla parità di genere a scuola. Manca la volontà di introdurre, finalmente, materie come l’educazione sessuale e all’affettività, all’uso “etico” dei media digitali. E i ragazzi dovranno mettersi in gioco più di tutti: se la violenza di genere riguarda tutti e tutte, il violento è sempre o quasi sempre maschio».


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