È stata una inaugurazione dell’anno accademico in agrodolce, quella celebrata ieri nella sede romana dell’Università Cattolica. Da una parte la gioia per la nomina a ministro del rettore Lorenzo Ornaghi. Dall’altra la situazione finanziaria preoccupante del Policlinico Gemelli, oggetto negli ultimi mesi di un virulento attacco mediatico. Il festeggiatissimo neo responsabile del dicastero dei Beni Culturali nel governo Monti, per rispetto istituzionale, ha preferito rinunciare al previsto discorso inaugurale in auditorium, tenuto invece dal pro-rettore Franco Anelli, che gli ha rivolto gli auguri per il nuovo incarico, accolti da un lunghissimo applauso della platea, comprendente tra gli altri il cardinal vicario Agostino Vallini, Gianni Letta e Rocco Buttiglione. Ma l’atmosfera festosa si è spenta all’ascolto della appassionata relazione del preside di Medicina, il professor Rocco Bellantone, che dopo aver ribadito punto per punto i meriti e l’eccellenza della Cattolica nel campo dell’assistenza sanitaria e della ricerca, ha ricordato il caso estivo dei contagi da Tbc tra alcuni neonati. Sul Policlinico Gemelli, ha detto, «si è abbattuto un ciclone in cui le legittime angosce di famiglie in ansia per i propri bambini sono state anche sfruttate per un attacco ideologico alla istituzione cattolica». Un «attacco violento, becero e spesso in malafede che in molti casi ha utilizzato le sofferenze altrui per fini ideologici o di puro mercimonio». «Abbiamo scoperto – ha aggiunto – che esistono contagi mediatici, contagi politici, contagi cattolici e contagi laici, abbiamo scoperto che la stessa identica situazione in Emilia si chiama profilassi precauzionale e nel Lazio ospedale untore». «Io so per certo – ha ribadito Bellantone – che l’istituzione Gemelli è stata, è e sarà strenuamente impegnata per dare massima trasparenza, affettuosa solidarietà, competente professionalità. E questo i cittadini italiani lo sanno. Ed infatti, nonostante tutto, il Gemelli ha retto. La percentuale di occupazione di posti letto non si è mutata di una virgola, le richieste di migliaia di cittadini italiani sono rimaste inalterate». Dopo questa puntualizzazione il preside ha lanciato un “grido di dolore” accompagnato da un appello alla presidente della Regione Lazio, Renata Polverini – presente all’inaugurazione – affinché «affronti in prima persona la situazione finanziaria del Gemelli, garantendo giuste decisioni in tempi rapidi, prima che sia troppo tardi». «Siamo preoccupati – ha affermato Bellantone – che il Gemelli diventi un facile obiettivo in quanto non di proprietà pubblica. Infatti, il mancato pagamento di quanto concordato e dovuto comprometterebbe a breve le sue capacità operative». Da qui l’appello a Polverini poiché, ha sottolineato Bellantone, «in assenza di diverse notizie, in tempi brevissimi si aprono scenari preoccupanti per i lavoratori del Gemelli e c’è il rischio di dover procedere nei prossimi mesi ad un ridimensionamento dell’offerta sanitaria, che toglierebbe di colpo alla sanità del Lazio, già dall’anno che sta per iniziare, decine di migliaia di ricoveri e prestazioni sanitarie che non riesco a prevedere chi sarà in grado di soddisfare». E il “grido di dolore” sembra aver colpito nel segno. La Polverini, pur lamentando il tono a suo dire «inadeguato e ingiusto» usato da Bellantone, ha comunque affermato: «Credo che troveremo una soluzione. È da un anno e mezzo, cioè dal mio insediamento, che stiamo lavorando per risolvere la questione del Gemelli. Sappiamo che il Policlinico è una struttura straordinariamente importante nell’ambito del sistema sanitario regionale e la Regione ha dimostrato, anche nel mese di agosto, per il caso Tbc, la vicinanza assoluta a questa struttura». La prolusione dell’inaugurazione, su "Cellule staminali tumorali: premesse, promesse e sfide", è stata pronunciata dalla professoressa Gigliola Sica. L’inaugurazione della Cattolica era iniziata al mattino con una celebrazione eucaristica presieduta dal cardinale vicario Agostino Vallini. Nell’omelia il porporato, dopo aver sottolineato la necessità della «coerenza nel vivere e professare la fede» ha auspicato che nella Cattolica, «centro accademico prestigioso non solo per l’alta qualità e serietà negli studi, ma anche per le finalità di formazione cristiana volute dal fondatore padre Agostino Gemelli, cresca l’attenzione educativa perché, nel rispetto della libertà di coscienza dei singoli, sappia proporre motivazioni ed esperienze di fede vissuta e testimoniata, consapevole e coraggiosa».