venerdì 13 giugno 2025
L’uomo, americano, aveva lasciato l’Italia mercoledì: dice di essere il padre della bambina. La Procura: ragionevole ipotizzare che abbia ucciso anche la donna
Il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi durante la conferenza stampa

Il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi durante la conferenza stampa - ANSA

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È stato fermato sull’isola greca di Skiathos il presunto assassino della bambina e della donna trovate morte sabato scorso nei giardini di Villa Pamphilj, a Roma. Secondo indiscrezioni non ancora confermate dalla Procura, l’uomo, un americano di 46 anni di nome Rexal Ford, avrebbe dei precedenti negli Stati Uniti. A quanto sembra, avrebbe detto alle autorità greche di essere il padre della bambina. Ieri, in conferenza stampa, il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi ha chiarito che la custodia cautelare è stata emessa soltanto in riferimento alla morte della bimba e non a quella della madre, le cui cause non sono ancora certe. Nonostante questo, l’eventuale tentativo di nascondere il cadavere della donna (di identità tuttora ignota), che è stato trovato tra i cespugli e sotto un telo di plastica, e la scelta di non chiamare aiuto non deporrebbero a suo favore.

Le prime tracce dei tre in Italia risalgono ad aprile, ma non è ancora chiaro quando e come siano arrivati. Il procuratore aggiunto Giuseppe Cascini, che coordina le indagini insieme al pm Antonio Verdi, ha spiegato che si è arrivati all’identificazione dell’uomo per mezzo di un complesso insieme di indizi, tra cui le descrizioni dei testimoni che avrebbero visto i tre aggirarsi nel mercato di via San Silverio e nelle due mense per i poveri di Caritas e Sant’Egidio.

L’incrocio delle testimonianze con le immagini registrate dalle telecamere delle mense ha permesso di identificare il sospettato, che aveva fornito alla mensa il documento d’identità. Nei filmati si vede la bambina con indosso un completino rosa - lo stesso che è stato trovato in un cestino dei rifiuti nei pressi del corpicino - e l’uomo con un berretto con visiera, il medesimo descritto dai testimoni. Un anonimo intervenuto nel programma tv “Chi l’ha visto” ha poi raccontato di aver visto i due litigare furiosamente in inglese, tanto da richiedere l’intervento di una volante. Questo dettaglio ha permesso di scoprire che erano americani e che forse erano già stati identificati. Resta ancora da chiarire se i tre vivessero come senzatetto.

L’uomo è partito dall’aeroporto di Fiumicino lo scorso 11 giugno ed è stato fermato grazie alla collaborazione con le autorità americane e greche. Potrebbe essere estradato tra 20 giorni. Lo Voi ha spiegato che le indagini si stanno rivelando particolarmente complesse, nonostante ciò ha definito i risultati finora ottenuti «formidabili».


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