martedì 12 aprile 2022
L'allarme di Unicef: ogni giorno di guerra è un giorno di sofferenza in più per loro. Ed è anche emergenza fame: la metà dei 3,2 milioni rimasti a casa loro potrebbe non avere abbastanza cibo
Bambini ucraini in un centro a Riga, in Lettonia

Bambini ucraini in un centro a Riga, in Lettonia - Ansa

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Sono loro i più fragili. I più deboli, le vittime più inermi di questo terribile conflitto. A rischio sfruttamento e abuso. Allontanati dai genitori, dalla scuola e dalle proprie amicizie. Sono i bambini ucraini. Almeno due terzi di loro sono sfollati. Si tratta di circa 4,8 milioni dei 7,5 milioni di bambini dall’inizio della guerra. A snocciolare i numeri del grande allarme è Manuel Fontaine, direttore Programmi dell’Unicef.

In Ucraina, bambini, famiglie e comunità sono sotto attacco. «Quasi 2 bambini e bambine su 3 sono sfollati all’interno o all’esterno del Paese. Ciò vuol dire che 2 bambini e bambine su 3 non hanno più una casa dove vivere. È un numero impressionante destinato a peggiorare» denuncia Andrea Iacomini, portavoce dell’Unicef per l’Italia. «I bambini e le bambine ucraine hanno urgente bisogno di protezione – sottolinea Iacomini – nel Paese manca tutto, sono 2,9 milioni i bambini e le bambine che hanno bisogno di assistenza umanitaria». Dei circa tre milioni di bambini che si stima siano rimasti nelle loro case, quasi la metà potrebbe essere a rischio di non avere abbastanza cibo. Gli attacchi alle infrastrutture del sistema idrico e la mancanza di energia elettrica hanno lasciato circa 1,4 milioni di persone senza accesso all’acqua in Ucraina. Altri 4,6 milioni di persone hanno solo un accesso limitato. Inoltre, il 10 aprile, l’Ohchr (l’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani) aveva verificato 142 bambini uccisi e 229 feriti. Ma si teme un ’escalation e i numeri potrebbero aumentare.

«Sono tornato la settimana scorsa da una missione in Ucraina. Nei miei 31 anni come operatore umanitario, raramente ho visto così tanti danni causati in così poco tempo», scrive Fontaine. «La situazione – aggiunge – è ancora peggiore in città come Mariupol e Kherson, dove i bambini e le loro famiglie sono rimasti per settimane senza acqua corrente e servizi igienici, fornitura regolare di cibo e cure mediche. Si rifugiano nelle loro case e sottoterra, aspettando che le bombe e la violenza cessino».

La chiusura delle scuole in tutta la nazione sta avendo un impatto sull’apprendimento e sul futuro di 5,7 milioni di bambini in età scolare e di 1,5 milioni di studenti che frequentano l’istruzione superiore. Nella regione del Donbass, un’intera generazione di bambini ha già visto le loro vite e la loro istruzione sconvolte durante gli ultimi otto anni di conflitto.

«In sole sei settimane, quasi due terzi di tutti i bambini ucraini sono stati sfollati. Sono stati costretti a lasciarsi tutto alle spalle: le loro case, le loro scuole e spesso i loro familiari. I bambini non accompagnati sono esposti a maggiori rischi di violenza, abuso, sfruttamento e tratta. Anche le donne affrontano rischi di questo tipo. Siamo estremamente preoccupati per le sempre maggiori notizie di violenza sessuale e altre forme di violenza di genere» continua il responsabile Unicef, che si dice «particolarmente preoccupato anche per la diffusa presenza di residuati bellici esplosivi che espongono i bambini al rischio di morte e di lesioni orribili». L’Ucraina orientale era già uno dei tratti di terra più contaminati dalle mine al mondo anche prima della recente escalation. Una realtà che si sta rapidamente estendendo ad altre parti del Paese.

«Continuiamo a ribadire la necessità di assicurare che i bambini che sono stati separati dalle loro famiglie o che vivono in istituti siano protetti e che sia fatto ogni sforzo per ottenere il consenso di coloro che si prendono cura di loro e l’approvazione delle autorità prima che questi bambini siano evacuati o trasferiti. Chiedo a tutti coloro che hanno il potere di porre fine a questa guerra di usarlo. Le vite e il futuro di milioni di bambini sono in bilico. Ogni giorno che la guerra continua è un giorno di sofferenza in più per i bambini. I bambini dell’Ucraina non possono permettersi di aspettare».

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