mercoledì 19 agosto 2020
Tra i ricoverati anche diversi giovani e l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato, mette in guardia contro il calo di attenzione nella prevenzione
In aumento contagi e ricoveri in Italia. Allarme in Spagna e Germania
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In netto rialzo nuovi contagiati e vittime del Coronavirus nelle ultime 24 ore. I nuovi casi sono 642: 239 in più rispetto a ieri. Sette i morti, contro i 4 del giorno prima. In crescita anche i tamponi: 71mila, quasi 20mila in più di ieri. In Lombardia (+91) e Emilia Romagna (+76) i maggiori incrementi di contagiati. Questi i dati del ministero della Salute.

Continuano a crescere le persone ricoverate con sintomi per Covid: sono 866, 23 in più nelle ultime 24 ore. Aumentano anche le terapie intensive (66, +8), mentre i pazienti in isolamento domiciliare sono incrementati di 240 unità (ora sono 14.428). Gli attualmente positivi sono 15.360 (+271). I dimessi ed i guariti sono saliti a 204.506 (+364). In Lombardia il maggior numero di pazienti in terapia intensiva (14), nel Lazio i ricoverati con sintomi (229). Questi i dati del ministero della Salute.

Tra i ricoverati anche diversi giovani. "Non mi sorprende affatto che le valutazioni cliniche abbiano spinto i medici al ricovero per
alcuni giovani - afferma a proposito di questi dati, in una nota, l'assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D'Amato -. Il Covid-19 non è uno scherzo e non va sottovalutato. Colpisce indistintamente se non si mettono in atto le necessarie precauzioni. L'aumento dei casi è diametralmente collegato al calo di attenzione che c'è stato e a chi ne ha sottovalutato gli effetti. Ovviamente auguriamo un decorso clinico breve e di guarigione per chi si trova in questa fase a vivere l'esperienza del ricovero ospedaliero. Non bisogna abbassare la guardia".

Allarme in Spagna e Germania

Con 3.715 nuovi contagi in 24 ore, la Spagna segna un altro record negativo dalla fine del suo lockdown. In Germania, dove si contano finora meno di 10 mila morti (9.243) e i numeri dell'epidemia sono ben lontani da quelli spagnoli e francesi, nelle ultime 24 ore si sono registrati 1.510 nuovi casi, l'aumento più alto da tre mesi a questa parte, sottolinea il Robert Koch Institut.

In un quadro in cui viaggi e spostamenti rischiano di mettere a repentaglio gli sforzi fatti dagli europei in lockdown, risalgono i muri sanitari alle frontiere con controlli e quarantene.

L'ultima a decidere per la linea dura è la Finlandia, che intende "preservare la situazione relativamente buona" sul fronte dei contagi (7.805 casi e 304 morti, secondo la Johns Hopkins University): il governo ha quindi deciso di imporre dal 24 agosto una quarantena ai viaggiatori provenienti dalla maggior parte degli altri Paesi Ue. Restano escluse le persone in arrivo da Italia, Ungheria, Slovacchia, Estonia e Lituania, dove il tasso di contagio negli ultimi 14 giorni viene considerato basso. "È la politica più severa dell'Ue per i controlli ai confini", si spiega a Helsinki.

In Francia si cerca di contenere la diffusione del virus imponendo mascherine anche all'aperto: Tolosa è la prima grande città a renderla obbligatoria su tutto il territorio comunale, a partire da venerdì mattina. In Grecia, dove i nuovi casi si aggirano intorno ai 200 al giorno, è ormai obbligatoria a Mykonos e nella penisola Calcidica, mentre il Regno Unito ne registra altri 812 (e 16 morti), in lieve calo rispetto ai 1.089 di martedì.

L'Iran ha annunciato di aver superato quota 20 mila morti, con 153 decessi nelle ultime 24 ore e 2.444 nuovi casi: cifre difficili da verificare nel Paese degli Ayatollah. Mentre anche la Corea del Sud segna un nuovo massimo dall'8 marzo con 297 nuovi contagi. Secondo i dati diffusi dal Korea Centers for Disease Control and Prevention, è da una settimana che le infezioni si attestano a tre cifre a causa del focolaio delle chiese di Seul, da oggi ufficialmente chiuse.

Intanto mentre anche papa Francesco auspica un vaccino contro il Covid-19 universale e disponibile per tutti, il premier australiano Scott Morrison vuole renderlo obbligatorio, suscitando le critiche dei no-vax. A meno di controindicazioni mediche, sostiene Morrison, la posta in gioco è troppo grande per lasciare la decisione ai singoli: "Parliamo di una pandemia che ha distrutto l'economia mondiale e provocato centinaia di migliaia di morti in tutto il mondo".




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