sabato 22 febbraio 2020
Due vittime, contagi anche a Torino e in Emilia Romagna. Università chiuse, isolati i paesi del contagio, sospese le manifestazioni. Il messaggio di Mattarella
Decine di contagi nel Nord Italia. Le contromisure del governo

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Seconda vittima per Covid-19, nel giro di poche ore, in Italia. Dopo il padovano 78enne, si tratta di una donna di 75 anni di Casalpusterlengo, transitata nei giorni scorsi dal Pronto soccorso di Codogno. La conferma della positività al test è arrivata dopo la morte, la paziente era ricoverata per polmonite. Non è certo però che sia stato il coronavirus a determinare il decesso. Il contagio era legato al focolaio del Lodigiano.

Si allarga la diffusione del coronavirus, che finora era stato circoscritto in zone limitate di Lombardia e Veneto (il Lodigiano e il Padovano): i casi confermati nella serata di sabato sono ormai una settantina, di cui poco meno di 50 in Lombardia (tra il Basso Lodigiano e uno a Sesto San Giovanni), 12 in Veneto, uno in Piemonte, tre in Emilia Romagna. Il primo contagiato del Piemonte è un torinese di 40 anni ricoverato all'ospedale Amedeo di Savoia che sarebbe venuto in contatto con le persone malate in Lombardia. Ci sarebbero anche 15 casi sospetti. A Sesto San Giovanni invece si tratta di un anziano di 78 anni ricoverato da una settimana al San Raffaele.

I 3 casi positivi in Lazio sono quelli noti della coppia di turisti cinesi e del ricercatore rientrato da Wuhan, tutti ricoverati allo Spallanzani di Roma: l'italiano è guarito, il cinese è uscito dalla rianimazione.

Il contagio sembra destinato a salire, poiché sono in corso screening di massa tra i contatti (compreso il personale sanitario) dei casi accertati. Il ministro della Sanità ha emesso un'ordinanza che obbliga alla quarantena chiunque sia entrato in contatto con un paziente positivo. Al momento l'Italia è il Paese europeo con il più alto numero di contagi da nuovo coronavirus.

Le misure del governo

Il Consiglio dei ministri straordinario dedicato all'emergenza coronavirus ha previsto una serie di misure drastiche per circoscrivere la diffusione del virus: divieto di allontanamento e di ingresso nelle aree 'focolaio' del virus, che saranno presidiate dalle forze di polizia e, in caso di necessità, anche dai militari, con sanzioni penali per chi viola le prescrizioni. Stop alle gite scolastiche in Italia e all'estero, sospensione di tutte le manifestazioni pubbliche - a partire da tutte quelle previste per domenica in Lombardia e Veneto, compresa la serie A - quarantena con "sorveglianza attiva" per tutti coloro che sono stati in contatto con casi confermati del virus. E ancora, chiusura di scuole, negozi e musei, stop a concorsi, attività lavorative private e degli uffici pubblici, fatti salvi i servizi essenziali, limitazione per la circolazione di merci e persone.

Le misure riguardano al momento i dieci comuni del lodigiano individuati già ieri, dove vivono oltre 50mila persone, e l'area di Vò Euganeo, in provincia di Padova. Saranno, a tutti gli effetti zone rosse: non si entra e non si esce. Non solo: all'interno delle zone focolaio "l'accesso ai servizi pubblici essenziali e agli esercizi commerciali per l'acquisto di beni di prima necessità - dice il decreto - è condizionato all'utilizzo di dispositivi di protezione individuale". E a tutti coloro che hanno avuto "contatti stretti con casi confermati" dovrà essere applicata la "misura della quarantena con sorveglianza attiva".

Misure pesantissime, dunque, che potranno essere estese anche ad altre aree nel caso fosse necessario. Il premier ha anche annunciato che nei prossimi giorni il governo varerà un altro decreto contenente però le misure economiche e di ristoro che dovranno essere messe in campo per far fronte alla sospensione di tutte le attività nelle aree focolaio.

Mattarella: riconoscenza ai sanitari, reagiremo con efficacia

"Desidero esprimere riconoscenza ai medici, al personale sanitario, ai ricercatori, alle donne e agli uomini della Protezione civile e delle Forze armate, a quanti in questi giorni si stanno impegnando - con abnegazione e generosità - per fronteggiare e arginare il rischio di diffusione del coronavirus"; lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in una nota.

"Il Ministero della Salute e le Regioni con territori in cui sono presenti casi di contagio stanno operando con tempestività e hanno approntato i protocolli necessari ad affrontare l'emergenza, potendo contare su un sistema sanitario in grado di reagire con efficacia. Questa richiede anche la piena collaborazione di tutta la popolazione secondo le indicazioni delle autorità sanitarie", aggiunge il Capo dello Stato.

Il focolaio di Vo' Euganeo. Università chiuse in Veneto

Si è registrata ieri sera la prima vittima in Italia, un uomo di 78 anni spirato alle 23 di venerdì all'ospedale di Schiavonia nel Padovano. Si chiamava Adriano Trevisan, era ricoverato da 15 giorni, abitava a Vo' Euganeo. Nello stesso ospedale si trova un altro contagiato, un uomo di 68 anni anche lui residente a Vo' Euganeo: le sue condizioni sarebbero stazionarie. Altre 9 persone del paesino alle porte di Padova sono risultate positive al virus: tra loro la moglie e la figlia dell'uomo deceduto. Contagiato anche un uomo di Mira (Venezia), 67 anni, ricoverato in Rianimazione a Padova.

Nessuno dei contagiati in Veneto era stato in Cina né aveva avuto contatti con persone rientrate di recente. Una delle ipotesi, spiega alla stampa il sindaco di Vo' Euganeo, Giuliano Martini, ricondurrebbe ad un'attività imprenditoriale gestita da cittadini cinesi che potrebbero aver avuto contatti recenti con il paese d'origine. Tra queste persone, secondo il sindaco, alcune frequentavano occasionalmente due bar del paese. Nei confronti di nove di loro si è proceduto con un test e con il ricovero nel reparto di Malattie infettive. Il paese è isolato, blindato, ed è cominciato lo screening della popolazione.

L'ospedale di Schiavonia, che non accetta più pazienti, verrà svuotato nel giro di 5-6 giorni, dopo avere sottoposto a tampone pazienti e personale. In tutto vengono esaminate circa 600 persone: i primi 200 tamponi sono risultati negativi. Nella notte la Protezione civile ha montato all'esterno, a scopo precauzionale, 12 tende per un massimo di 96 posti a disposizione degli operatori sanitari e del personale medico.

Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, ha annunciato, in accordo con i rettori, la chiusura di tutte le università del Veneto.

In Lombardia tutti i casi tra Lodigiano, Pavese e Cremona

Sembra escluso che i casi nel Padovano siano collegabili al focolaio di epidemia nel Lodigiano, quello del 38enne considerato finora il "paziente zero" a Codogno. Da lui sarebbe partita una serie di contagi nella zona, allargati almeno fino al Cremonese: in tutto risultano finora quasi 50 le persone positive al coronavirus in Lombardia ma proseguono gli screening. «Tutte le situazioni di positività riscontrate hanno avuto rapporti con l'ospedale di Codogno» ha detto l'assessore lombardo al Welfare, Giulio Gallera.

Un caso si registra all'ospedale di Cremona, in Pneumologia: stamani il Pronto soccorso è stato chiuso, il sindaco ha deliberato la chiusura delle scuole, annullato tutti gli eventi culturali e sportivi e raccomandato di chiamare il 112 in caso di sintomi, evitando di andare all'ospedale. La paziente, 38 anni, è di Sesto ed Uniti, comune di poco più di 3mila abitanti alle porte di Cremona. Ricostruito il legame con il caso di Codogno. Sarebbe stata contagiata da lei una persona di Pizzighettone. Annullata anche la partita odierna di calcio Ascoli-Cremonese.

Due casi anche nel Pavese, dove marito e moglie di Pieve Porto Morone (Pavia), entrambi medici, sono risultati positivi ai test. Il marito opera come medico di base a Pieve Porto Morone e Chignolo Po (Pavia). La moglie è una pediatra che lavora nella zona di Codogno. «Aveva effettuato una radiografia all'ospedale di Codogno» ha reso noto l'assessore Gallera.

Quanto al "sospetto diffusore", ora vi è la certezza che non si tratti dal manager 28enne rientrato dalla Cina intorno al 20 gennaio e che aveva cenato con il 38enne supposto all'origine del focolaio di Codogno. Nel sangue del giovane infatti non sono stati trovati gli anticorpi del coronavirus. Aveva solo accusato, ai primi di febbraio, leggeri sintomi influenzali.

A Casalpusterlengo gli altoparlanti: «Non uscite dal comune»

«Avviso alla cittadinanza del Comune di Casalpusterlengo, oggi sabato 22 febbraio. In base all'ordinanza del Ministero della Salute si invitano i cittadini a ridurre le uscite e a evitare momenti di aggregazione». È il messaggio audio della assessora alla Protezione civile, Lina Ressegotti, diffuso per la strada dagli altoparlanti delle auto della polizia locale e della protezione civile. «Non uscire dal Comune di residenza - è l'invito della assessora -. In caso di febbre, tosse, raffreddore e mal di gola, contattare il 112. Sono garantiti i servizi essenziali: farmacie, generi alimentari e servizi sanitari». Il messaggio audio cambierà a seconda dell'evolvere della situazione e delle conseguenti disposizioni che saranno adottate.

Sono 10 i comuni del Lodigiano "blindati", per un totale di 50mila persone, con scuole e locali pubblici chiusi, manifestazioni cancellate: oltre a Casalpusterlengo, anche Codogno, Castiglione d'Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Bertonico, Terranova dei Passerini, Castelgerundo e San Fiorano. Chiuse le stazioni ferroviarie di Codogno, Maleo e Casalpusterlengo. Scuole chiuse anche nel Piacentino, fermi i tornei sportivi.

Per la quarantena dei contatti diretti dei contagiati, nel caso in cui non fosse effettuata al domicilio, sono state individuate due strutture su Milano e Piacenza per 150-180 persone in totale.

Diocesi di Piacenza: Comunione sulla mano e niente scambio della pace

A seguito delle disposizioni emanate dalla Prefettura sul coronavirus, il vescovo di Piacenza, Gianni Ambrosio, ha disposto che nella Messa si eviti lo scambio della pace e che la Comunione venga distribuita solo sulla mano e non in bocca. Oltre a queste misure di igiene pubblica, la diocesi ha disposto, per precauzione e fino a nuove indicazioni, anche la sospensione delle attività di catechismo, di gruppo e altre occasioni aggregative.

A Piacenza anche le scuole resteranno chiuse, almeno fino a martedì.

Sempre grave il 38enne, trasferito a Pavia

È stato trasferito nella notte al reparto di rianimazione del Policlinico di Pavia il 38enne "paziente uno" che era ricoverato a Codogno: le sue condizioni restano gravi. A seguirlo sono i medici di malattie infettive del San Matteo, uno dei centri di riferimento regionali per questa emergenza. All'ospedale di Pavia sono ricoverati 8 pazienti positivi al coronavirus, tre dei quali in Rianimazione, tra i quali il 38enne "paziente uno". Gli altri cinque sono a malattie infettive, compresa la coppia di medici di Pieve Porto Morone (Pavia).

Spallanzani: guarito l'italiano, il cinese esce dalla terapia intensiva

Buone notizie arrivano dall'ospedale Spallanzani di Roma: sia il ricercatore italiano arrivato da Wuhan che l'uomo cinese sono ormai negativi al test per il coronavirus. L'italiano addirittura sarà dimesso oggi, mentre il cinese è fuori dalla terapia intensiva. Migliora anche la moglie. Quanto al 17enne rientrato dalla Cina, e sempre risultato negativo, «Niccolò sta benissimo e uscirà quando finirà la sua quarantena» dicono i medici

Rientrati 19 italiani della nave in quarantena in Giappone

È atterrato alle 6.37 all'aeroporto di Pratica di Mare il velivolo dell'Aeronautica militare con i diciannove italiani provenienti dal Giappone. I connazionali, dopo aver terminato le visite, saranno trasferiti per la quarantena al Centro Sportivo dell'Esercito alla Cecchignola.

Cina, le vittime sono finora 2.345. Altre 15 nel mondo

I decessi dovuti a Covid-19 sono saliti a 2.360, di cui 2.345 nella Cina continentale. È quanto ha confermato Commissione sanitaria cinese. Finora la provincia di Hubei, con capoluogo Wuhan, ha riportato 2.250 morti.

Il numero totale di casi confermati è salito a oltre 77mila. La Cina ha riferito di 76.288 contagiati di cui 11.477 in gravi condizioni. Anche il numero totale di ricoveri è salito a oltre 20.800.

I Paesi coinvolti dal contagio sono 26. Il numero maggiore di casi, fuori dalla Cina, si registra in Corea del Sud dove, con altri 87 contagi (la maggior parte della zona di Daegu), si è arrivati a 433 positività accertate.

Cinque decessi in Iran e 28 casi confermati, in gran parte a Qom; le autorità hanno eseguito i test su 785 casi sospetti.

In Europa è l'Italia, con oltre 50 casi secondari e 2 decessi, il Paese con il maggior numero di contagi da nuovo coronavirus SarsCoV2. Secondo gli ultimi dati del Centro europeo per il controllo delle Malattie (Ecdc), al 20 febbraio la Germania aveva notificato 16 casi, di cui due importati e il resto secondari; la Francia 12 (5 importati, 7 secondari e un morto); la Gran Bretagna 9 (di cui uno solo importato); la Spagna 2; Belgio, Finlandia e Svezia uno.

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