venerdì 27 marzo 2020
Sono 6.414 gli operatori sanitari contagiati. Il governatore Fontana in Lombardia torna a parlare dell'aumento dei casi a Milano e assicura: siamo in linea coi dati dei giorni
Spedali Civili a Brescia

Spedali Civili a Brescia - Ansa

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Il numero delle persone contagiate in Italia arriva a quota 86.498. Lo rende noto la Protezione Civile nella consueta conferenza stampa serale. In questa cifra sono compresi i deceduti, 9.134, e i guariti. L'Italia supera così anche gli Stati Uniti che secondo le stime diffuse stamani annoverano 85.500 contagiati e anche la Cina, ferma a 81.897.

E purtroppo si sono registrati 969 morti in un solo giorno, un dato in aumento rispetto a ieri quando le
vittime erano state 662. Mai così tanti dall'inizio dell'emergenza.

Oggi i guariti sono 589: in totale le persone che hanno superato il coronavirus in Italia dall'inizio dell'emergenza sono quasi 11mila (10.950).

Sono 3.732 i malati in terapia intensiva mentre sono i ricoverati in ospedale oltre 26mila persone (26.029).

Il commissario Domenico Arcuri, che ha parlato in conferenza stampa al posto del capo della Protezione civile Angelo Borrelli, malato, ha comunicato che le terapie intensive sono oggi 8.984, "aumentate del 68%".

E continua a salire anche il numero di medici italiani morti per il coronavirus. Un'altra decina di medici sono morti nelle ultime 24 ore, come riportato nei dati aggiornati quotidianamente dalla Federazione nazionale degli ordini dei medici. Il totale dei medici, quindi che a oggi hanno perso la vita per il contagio è salito a 51 (I NOMI QUI). Mentre sono 6.414 gli operatori sanitari contagiati, secondo l'ultimo dato fornito giovedì sera dall'Istituto Superiore di Sanità. In totale sono 62.013 le persone attualmente malate nel nostro Paese, 10.361 i guariti, 8.165 i morti.

"Il dato rilevante è che a partire dal 19-20 marzo il numero di nuovi casi segnalati cala, la curva sembra attenuarsi. Ma non dobbiamo illuderci che un rallentamento della diffusione possa indurci a rallentare le misure che abbiamo adottato. Ci sono realtà diverse nel Paese, la Lombardia e aree limitrofe con fortissima circolazione, mentre in altre aree c'è una circolazione ancora limitata, dove la sfida è fare in modo che quelle aree rosa non diventino rosse" ha commentato il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, aggiungendo che al momento non è possibile dare una stima di quanti siano in Italia le persone asintomatiche, che pur avendo l'infezione da coronavirus non hanno sintomi o ne hanno molto lievi.

In Lombardia

Preoccupa il numero dei casi a Milano, dove raddoppiano i contagiati. Ma sui dati pesa anche il maggior numero di tamponi effettuati. Il governatore della Lombardia Attilio Fontana è tornato a parlare anche dell’elevato picco di giovedì 26 marzo: «Nel pomeriggio è stato chiarito che erano aumentati i tamponi e che soprattutto nei giorni precedenti erano stati elaborati alcuni dati in meno che si erano quindi sommati a quelli di ieri». Quindi, ha concluso il presidente, «direi che siamo ancora in linea» con i numeri dei giorni scorsi.

"Sicuramente non sta crescendo la linea di contagi ma penso stia per iniziare la discesa": è quanto ha affermato il governatore della Lombardia Attilio Fontana. "Anche oggi c'è stato un processamento di maggiori tamponi rispetto ai giorni precedenti - ha detto - e oggi si assiste a una riduzione del numero dei contagi. La cosa ci fa piacere ma è la dimostrazione che evidentemente bisogna fare la media di almeno 5 giorni per avere una visione, la visione ci conferma che quello di ieri è stato determinato da situazione assolutamente particolare".


Positivi 310 dipendenti Spedali Civili Brescia. Da questa mattina a tutti i dipendenti degli Spedali Civili di Brescia viene misurata la febbre prima dell'ingresso in ospedale. Lo prevede una direttiva interna firmata dal direttore generale Gianmarco Trivelli. I dipendenti che hanno febbre vengono fatti tornare a casa. Fino a oggi il numero di medici e infermieri contagiata da Covid-19 al Civile di Brescia tocca quota 310, con dieci casi gravi. Su 6700 dipendenti si tratta del 6% del personale.

Fuori dalla Lombardia

In Alto Adige i casi di coronavirus riprendono a salire. A oggi i casi totali sono 1.003, 93 in più rispetto al giorno precedente. In crescita anche i decessi, 60 complessivi, sette in più nel corso della notte. In provincia di Bolzano i tamponi effettuati sono complessivamente 8.520 su 5.215 persone. Nei sette ospedali altoatesini sono ricoverati 214 pazienti Covid-19 ai quali si aggiungono 71 casi sospetti. Le persone ricoverate in terapia intensiva sono 47. Gli operatori dell'Azienda sanitaria positivi al test del coronavirus sono attualmente 118 ai quali vanno aggiunti dieci medici di medicina generale e due pediatri di libera scelta. In quarantena obbligatoria sono state poste 3.669 persone.

La strage silenziosa degli anziani nelle rsa

Continuano i casi di contagio e decessi nelle strutture per anziani. L’ultimo caso, in ordine di tempo è quello che ha coinvolto la casa di riposo “Maria Immacolata”, di Nerola, cittadina alle porte di Roma. Dove - come riporta il Redattore sociale - un uomo è deceduto nei giorni scorsi, inoltre 16 operatori sanitari e 56 pazienti sono risultati positivi al test per il coronavirus. Gli ospiti sono stati trasferiti e la città è stata totalmente isolata fino all’8 aprile. In tutto nel Lazio sono 4 le case di riposo in cui si sono verificati casi di covid 19, dopo i contagi rilevati a Roma, Guidonia e Civitavecchia. Ma il numero cresce se si guarda ai contagi riscontrati a livello nazionale: per gli anziani, i soggetti più esposti al virus, infatti, la situazione è allarmante. I decessi e i casi di contagio crescono di giorno in giorno.
Una strage silenziosa che coinvolge i soggetti più fragili della popolazione ma anche tanti operatori sanitari, che in queste ore continuano a chiedere maggiori tutele e sistemi di prevenzione. A supporto delle case di riposo, nelle Marche è stato avviato in queste ore un progetto innovativo di supporto di Medici senza frontiere. L’ong ha deciso, infatti, di portare nelle case di riposo della regione la propria esperienza di anni di lavoro e di missioni umanitarie nella gestione di epidemie complesse, come nel caso del virus Ebola in Congo. “Vogliamo mettere al servizio della comunità la nostra conoscenza e supportare gli anziani e le persone che lavorano nelle strutture - spiega a Redattore Sociale Tommaso Fabbri, capo progetto di MSF per risposta al Covid-19 nelle Marche -. In questi giorni siamo in una fase di assessment: stiamo visitando le prime strutture di Fabriano, Jesi, Senigallia e Ancona, per capire i bisogni e ragionare sulle necessità. Uno degli aspetti principali su cui lavoriamo è la prevenzione, che consente di avere un controllo dell'infezione e limitare il contagio. Gli infermieri e il personale non sono abituati ad operare in una situazione come questa, noi gli offriamo supporto per lavorare in sicurezza.

Campionati conclusi per rugby e basket

Il rugby è il primo sport che si arrende definitivamente al coronavirus per la stagione in corso. La Federazione ha infatti deliberato la sospensione definitiva della stagione 2019-2020 e stabilisce anche la mancata assegnazione dei titoli di Campione d'Italia previsti dai regolamenti e, al tempo stesso, di tutti i processi di promozione e retrocessione.
Anche la Federazione italiana pallacanestro ha dichiarato conclusi tutti i campionati regionali, giovanili e senior, maschili e femminili, dalla C Gold fino alla Prima e Seconda Divisione, dall'Under 20 fino al minibasket. Quindi, escludendo (per ora) Serie A, A2 e B, è ufficialmente finita la stagione del basket italiano.

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