lunedì 2 novembre 2020
Il premier alle Camere annuncia le nuove misure: Paese diviso in tre aree, restrizioni in base ai rischi. Chiusi in tutta Italia musei, mostre, corner scommesse. Stop a centri commerciali nei week-end
Conte: chiusure in Regioni a rischio, Dad dalle superiori e coprifuoco light
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Nonostante non siano passati i canonici 14 giorni dall'ultimo Dpcm, il premier Giuseppe Conte annuncia alla Camera dei deputati - con replica nel pomeriggio al Senato - che occorre «attuare ulteriori misure» che vanno «modulate in base a territori» e in modo «differenziato» assumendo come riferimento il «più elevato rischio di tenuta sanitaria» nelle Regioni.

Dopo la pesante discussione delle ultime ore con le Regioni, quindi, il premier conferma alle Camere che il Dpcm prossimo al varo (entro mercoledì) non avrà un «regime restrittivo nazionale e indistinto», il quale, spiega il premier, non aiuterebbe i territori a rischio e penalizzerebbe chi oggi sta meglio.

Un'ordinanza del ministro della Salute delle prossime ore individuerà, spiega Conte, «tre aree con diversi scenari», con le rispettive misure che scatteranno in modo automatico in base alla gravità di rischio. Le restrizioni (e gli alleggerimenti), quindi, scatteranno in automatico in base al passaggio di una Regione da un'area di rischio all'altra. Passaggio che sarà indicato dal ministero della Salute in base ai report dell'Istituto superiore di sanità.

Il premier non spiega quali sia la soglia massima delle restrizioni, ma si intuisce che alcune Regioni si avvicineranno ad un vero e proprio lockdown, e che alcune già siano a un passo dallo scenario di restrizione massima: Lombardia, Piemonte, Calabria, Emilia Romagna e provincia di Bolzano. Poco sotto, Abruzzo, Basilicata, Liguria, Puglia, Sicilia, Toscana, Valle d'Aosta e Veneto. Le altre sono a rischio moderato con possibilità di salire di livello entro un mese. Nell'ultima riunione, i governatori hanno chiesto che non sia mai previsto, anche nello scenario limite, la chiusura delle attività produttive. Di sicuro nella massima area di rischio la scuola sarà completamente a distanza e ci saranno blocchi alla mobilità personale.

Per l'intero territorio nazionale, nelle Regioni in cui non si segnalano rischi gravi, Conte annuncia le seguenti misure: nei giorni festivi e prefestivi chiusura dei centri commerciali, chiusura dei corner per scommesse e azzardo presenti in locali di altri tipo, chiusura di musei e mostre, riduzione sino al 50% della capienza dei mezzi pubblici, limite agli spostamenti da e verso le Regioni a rischio, didattica a distanza per la scuola secondaria di secondo grado. Per quanto riguarda l'ipotesi di un coprifuoco nazionale, Conte parla di «limiti alla circolazione delle persone nella fascia serale più tarda»: si parla delle 21, ma il tema resta indefinito.

Tuttavia, le attenzioni ora si spostano verso l'ordinanza della Salute. Anche perché, in base all'ultimo monitoraggio, già 11 Regioni e due province autonome sono in una soglia di "rischio alto", per il quale il ministro Speranza indicherà restrizioni più pesanti di quelle ora in vigore a livello nazionale.

Nell'informativa alla Camera, Conte ha definito «molto preoccupante» il quadro epidemiologico nonostante il Paese «non sia nelle condizioni di marzo». Il premier ha informato che i tamponi raggiungeranno le 250mila unità giornaliere, cui si aggiungeranno 100mila test rapidi antigenici giornalieri somministrati da medici di base e pediatri. Già in campo l'Esercito con tende ospedaliere, medici e infermieri.

Conte ha lanciato un appello alle opposizioni, perché tornino indietro rispetto alla decisione di non accettare l'invito ad un tavolo di confronto permanente sulle misure sanitarie. Infine, il premier ha rassicurato sulla possibilità del Paese di aggiungere altre risorse per i ristori che si renderanno necessari nelle aree che avranno l'impatto più pesante. «Restiamo uniti in un momento drammatico», l'ultimo appello di Conte alle Camere.

Importante anche l'accenno agli anziani, dopo che nei giorni scorsi si è parlato di una sorta di "confinamento" per gli ultrasettantenni, con l'obiettivo di proteggerli dal contagio. Conte è stato categorico: "Tra le fasce più vulnerabili il governo considera anche le persone più anziane, sono i nostri cari, i nostri genitori, i nostri nonni che hanno consentito di vivere al nostro Paese il miracolo economico". Le persone più anziane sono tra le categorie alle quali sarà destinato, sin da subito, il vaccino.

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