sabato 26 novembre 2011
L'incidente si è verificato poco a nord di Torre Santa Sabina, frazione del comune di Carovigno, nel brindisino. A bordo una sessantina di pakistani. Il mare era in burrasca La barca a vela si è ribaltata a poche decine di metri dalla riva.
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Una barca a vela si è ribaltata ieri po­meriggio con alcune decine di im­migrati clandestini lungo il tratto di mare a nord di Brindisi, nei pressi di Santa Sabina, località balneare di Carovigno, po­co distante dall’oasi protetta di Torre Gua­ceto. In serata sono stati recuperati tre ca­daveri stesi sulla battigia coperti da un len­zuolo, mentre sono cinquantadue i super­stiti che hanno raggiunto la costa o sono stati riportati a riva dai mezzi dei soccorri­tori, le motovedette della Capitaneria di porto di Brindisi e quelle dei carabinieri, della Polizia, dei vigili del fuoco, alle quali si è unito un elicottero della Guardia di fi­nanza. Come a dire che il bilancio di que­sta nuova tragedia dell’immigrazione clan­destina è provvisorio, suscettibile di cono­scere un tragico aggravarsi, mentre le ope­razioni di soccorso non si sono mai ferma­te, nonostante l’oscurità e il mare agitato.A lanciare l’allarme, intorno alle 17.30 di ieri, è stato un uomo che ha udito le urla degli immigrati provenienti dal mare. La macchina dei soccorsi si è immediata­mente mossa, con l’allerta agli ospedali e l’allarme a forze dell’ordine e soccorritori, compresi numerosi volontari della prote­zione civile: quando i mezzi di Capitaneria e carabinieri hanno raggiunto quel tratto di mare, alcuni immigrati avevano già rag­giunto terra, altri sono stati issati a bordo e nel contempo sono stati recuperati due cadaveri, mentre altri corpi - stando alle di­chiarazioni raccolte dai soccorritori dalle radio di servizio - inesorabilmente galleg­giavano nell’ampio tratto di mare interes­sato dalla tragedia.br>Non si conosce il porto di origine del viag­gio. Il natante sarebbe partito dalla Turchia cinque giorni fa. Ma è certo che un’antica rotta della speranza, quella che utilizza le correnti del Mediterraneo orientale, questa volta è risultata fatale ad un’ottantina di uomini, per la maggior parte di nazionalità pakistana. Nella tarda serata di ieri, quan­do erano sul posto anche l’assessore re­gionale alla Protezione civile Fabiano A­mati, il prefetto e i vertici di tutte le forze dell’ordine, le operazioni di soccorso era­no in pieno svolgimento: 22 superstiti era­no stati alloggiati nel centro della Nostra Famiglia a Carovigno; altri 30 attendevano il pullman della prefettura per un alloggio in strutture caritative. Chi manca all’ap­pello, rispetto alle 54 presenze accertate sull’imbarcazione? Chi ha sostenuto ne manchino una decina, chi molti di più per­ché forse sull’imbarcazione si era intorno all’ottantina. Appena informato, l’arcivescovo di Brindi­si- Ostuni, Rocco Talucci, si è messo in con­tatto con i vertici delle forze dell’ordine. Il presule stamane sarà sul luogo della tra­gedia. «Mentre, come sempre, la nostra Chiesa locale si prepara ad accogliere i mi­granti – ha detto Talucci –, questa volta dob­biamo prepararci anche a pregare per le lo­ro anime, oltre che a soccorrere chi è riu­scito a trarsi in salvo».
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