mercoledì 8 novembre 2017
Nel primo semestre sbarcati in Italia 12.239 minori, circa il 4% in più rispetto a un anno fa. Presentato il Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2017 di Anci, Caritas e Migrantes.
Calano gli sbarchi ma aumentano gli arrivi di piccoli migranti
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Malgrado il drastico calo degli sbarchi registrato in questi ultimi mesi, sono soprattutto i più piccoli a rischiare ancora il pericolosissimo viaggio nel Mediterraneo. Fra gli arrivi sono infatti in costante aumento i minori. Nel primo semestre del 2017 sono sbarcati sulle nostre coste 12.239 "under 18": circa il 4% in più dello stesso periodo di un anno fa. La maggior parte di loro (Il 93,2%) arriva in Italia non accompagnato, provo cioè di legami familiari. Hanno un’età compresa tra i 14 e i 17 anni. Si tratta soprattutto di ragazzini provenienti da Gambia, Nigeria e Bengala.

I dati della Direzione Generale dell’immigrazione e delle politiche dell’integrazione del Ministero del lavoro al 30 aprile 2017 riportavano 15.939 Msna (Minori soli non accompagnati) complessivamente presenti in Italia, di cui il 26,1% accolti in centri di prima accoglienza e il 65,8% in strutture di seconda accoglienza, per un totale di 1.917 strutture complessivamente
censite. Nell’accoglienza rimangono ancora criticità legate soprattutto all’eccessiva durata della permanenza nei centri di prima accoglienza e all’esiguo numero sia di strutture dedicate che di posti nello Sprar, nonché alle difficoltà dei Comuni di attivare una
presa in carico economicamente sostenibile.

Luci ed ombre a sei mesi dall'entrata in vigore della legge a loro dedicata

Il 2017 è stato anche l'anno dell'approvazione della legge 47/2017 per l’accoglienza e la protezione dei minori stranieri non accompagnati. Una riforma che, a sei mesi dalla sua entrata in vigore, enti ed associazioni rilevano ancora criticità.

In primo luogo, sottolineano le associazioni, "è necessario un adeguato supporto nell'esercizio della propria funzione ai tantissimi
tutori volontari, insieme al necessario accompagnamento alle famiglie affidatarie, per favorire il diffondersi del coinvolgimento attivo di privati cittadini nel sostegno ai minori non accompagnati. È inoltre fondamentale garantire adeguata formazione ai tutori provvisori". Rispetto inoltre alle primissime fasi che riguardano l'arrivo del minore non accompagnato, si è evidenziata "l'urgenza di chiare norme di attuazione e di indicazioni agli organi di pubblica sicurezza rispetto alle modalità dell'identificazione ed eventuale accertamento dell'età del minore, un ambito sinora caratterizzato da prassi operative disomogenee nei diversi territori". Riguardo invece al tema dell'accoglienza, risulta necessario il "rafforzamento del sistema sulla seconda accoglienza per garantire ai minori percorsi di integrazione efficaci ed omogenei in tutta Italia". C'è poi il tema dell'accesso all'assistenza sanitaria, che deve essere garantita sin da subito con l'iscrizione al Sistema sanitario nazionale, "anche prima del rilascio del permesso di soggiorno", il diritto all'educazione e la tutela legale.

"La dignità e il futuro dei minori stranieri non accompagnati che arrivano in Italia merita tutta l'attenzione possibile. Le nostre attese di cittadini, così come le loro di migranti, non possono andare deluse" commenta Marco Griffini, presidente di Ai.Bi.-Associazione Amici dei Bambini, al termine della giornata di confronto, martedì alla Camera, tra organizzazioni e associazioni promotrici della legge.


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