giovedì 15 gennaio 2009
Invece che adulti alle prese col dramma del divorzio quelli nella fiction di Canale 5 in onda stasera sono dei quarantenni italiani, dongiovanni o mammoni, che vivono a New York e si comportano come adolescenti.
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Ancora una volta la fiction ri­nuncia a raccontare una fa­miglia «normale» (come se non ce ne fossero più o non fosse­ro sufficientemente interessanti) e preferisce dedicarsi alle sue versio­ni rivedute e scorrette, strizzando l’occhio – a colpi di stereotipi tv – al mercato americano. Dove, come spiega Francesco Quinn (uno dei protagonisti di 4 padri single, in on­da stasera alle 21.10 su Canale 5) «il divorzio è all’ordine del giorno». Per farlo, Mediaset ha arruolato Ga­briele Muccino, impegnato per la prima volta nella produzione di un tv movie di cui ha ideato il soggetto e curato la direzione artistica. Girato completamente in America e diretto da Paolo Monico, il film rac­conta la storia di quattro italiani che vivono a New York, accomunati dal­l’età (quarant’anni e dintorni), dal­la scuola dei figli e dalle sventure co­niugali: Jacopo (Alessandro Gas­sman) è un affascinante dentista dongiovanni, lasciato dalla moglie stanca dei continui tradimenti; Dom (Francesco Quinn) è un ar­chitetto ancora innamorato della moglie che lo ha lasciato a causa di una sua relazione extraconiugale e che lui vorrebbe riconquistare; En­nio ( Joe Urla) è un agente immobi­liare che decide di chiedere il di­vorzio alla moglie solo per «giocare d’anticipo» e dissuaderla dall’idea di separarsi; George (Lenny Venito) è un poliziotto frustrato dalla routi­ne. Niente a che fare, nonostante la sceneggiatrice, Liz Tuccillo, sia la stessa di Sex & The City, con l’ame­ricana Desperate Housewives o l’ita­liano Amiche mie: i 4 padri single di Muccino non hanno niente a che fare con le colleghe televisive. Gli uomini, almeno quelli di Muccino, non si confidano tra di loro se non per lo stretto indispensabile, e il massimo che riescono a condivide­re è una birra, bevuta in silenzio in un pub, davanti ad un maxischermo che trasmette una partita di calcio del­la nazionale italia­na. «Noi uomini siamo davvero così – os­serva Alessandro Gassman –. Le ami­cizie maschili sono diverse da quelle femminili, manten­gono un aspetto ludico e, ammet­tiamolo, infantile fino a tarda età. Per rinsaldare l’amicizia, noi gio­chiamo insieme». Prendendo spun­to dal suo personaggio, l’attore ag­giunge: «Per fortuna ho molto poco in comune con lui. Io non potrei im­maginare la mia vita senza una don­na al mio fianco. Però devo ricono­scere che sono circondato da ami­ci che, alla mia età, sono già pluri­separati o scapoli incalliti che non riescono a trovare una loro dimen­sione affettiva». Una realtà che Fran­cesco Quinn spiega così: «Noi ita­liani siamo mammoni. Il mio Dom cerca, nella moglie, una donna che gli faccia da madre. Siamo troppo abituati ad essere coccolati dalle mamme».
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