martedì 27 maggio 2025
A Magenta un maxi-poster segnala i lavori in corso nella villetta che fu dimora della “santa della vita nascente” e che sta diventando Osservatorio internazionale di medicina perinatale
Il cantiere per la ristrutturazione della casa di famiglia di santa Gianna Beretta Molla a Magenta con la sua immagine

Il cantiere per la ristrutturazione della casa di famiglia di santa Gianna Beretta Molla a Magenta con la sua immagine - .

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Si è svolto domenica 25 maggio a Pontenuovo, frazione di Magenta (Milano), lo scoprimento di un maxi poster con il volto di santa Gianna Beretta Molla, posizionato sulle impalcature del cantiere della casa in cui visse e crebbe i suoi figli. L’edificio, dopo decenni di abbandono, è oggi in fase di recupero. La cerimonia, che ha avuto inizio nella chiesa parrocchiale di San Giuseppe con la preghiera dei vespri, si è svolta in concomitanza con la festa patronale. A introdurla è stato il parroco, don Federico Papini, al quale si è affiancato don Maurizio Gagliardini, presidente di Advm (Associazione difendere la vita con Maria) di Novara. Il maxi poster ha lo scopo di segnalare il prossimo avvio dell'Osservatorio internazionale di medicina perinatale, che troverà sede nella casa di santa Gianna, indicata come un faro nella difesa della vita nascente.

L’Osservatorio, avvalendosi delle competenze di medici e ginecologi, avrà lo scopo di aiutare le famiglie alle prese con una diagnosi preoccupante durante la gravidanza. Raccogliendo ogni richiesta di aiuto, l'Osservatorio fornirà una consulenza circa le possibilità di cure specialistiche, in Italia e all'estero, che oggi sono notevolmente migliorate e spesso risultano risolutive. Sono inoltre previste raccolte fondi a favore delle famiglie nel bisogno «per garantire - afferma don Gagliardini  che ogni bambino nel grembo possa avere le cure più adeguate alla sua condizione. Non si tratta solo di dolore - conclude il presidente di Advm – piuttosto di intraprendenza geniale e gioiosa per tutti i piccoli che ci raggiungono con il loro sorriso dalle preziose immagini ecografiche».

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