
Ansa
“Dona il sangue, dona il plasma, insieme salviamo vite” è lo slogan scelto da Avis nazionale in occasione del 14 giugno, Giornata mondiale del donatore di sangue, proclamata nel 2004 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. Gli obiettivi per la Giornata di quest’anno sono sensibilizzare l'opinione pubblica, evidenziare l'impatto positivo che i donatori di sangue hanno sulla salute e sul benessere degli altri e incentivare le istituzioni a investire nei programmi legati alla donazione di sangue e plasma.
I dati diffusi dal Centro Nazionale Sangue rilevano un 2024 roseo per le donazioni, che sono state oltre 3 milioni, con una crescita dell'1,1% rispetto al 2023, grazie a una platea di 1,67 milioni di donatori di sangue ed emocomponenti. Emerge, inoltre, un maggiore coinvolgimento delle donne e dei giovani tra i 18 e i 25 anni e un incremento delle donazioni di plasma, la parte liquida del sangue necessaria alla produzione dei farmaci plasmaderivati. Tutto ciò, però, non deve far calare l’attenzione sul tema ma, anzi, incrementarla in vista del periodo estivo.
«L'estate – spiega la presidente di Avis Toscana, Claudia Firenze – rappresenta da sempre un periodo problematico per le donazioni. I tre mesi che ci attendono sono quelli che, fisiologicamente, fanno registrare la maggiore carenza. Ma il bisogno di sangue e di plasma non va in vacanza». A fare da eco il messaggio scelto proprio da Avis Toscana: “Questo weekend, prima di andare al mare, ricordati di donare”. Rilancia l’appello anche Riccardo Rossi, per tanti anni principale collaboratore a Palermo di fratel Biagio Conte, il missionario laico morto due anni fa: «Andiamo a donare sangue perché nel periodo estivo in varie parti d'Italia vi è una cronica carenza, in particolare a Catania, Messina, Palermo, Napoli, Barletta, Foggia, Corato e in Sardegna e già da adesso in tutta Italia vi è una grande mancanza di plasma».
Rossi invita ad affrontare la paura degli aghi, la belonefobia, in nome di un gesto di altissimo valore etico, sociale e morale, raccontando la sua esperienza personale: «Anche io prima avevo paura degli aghi, avevo crisi di panico al solo pensiero, mi cullavo nel fatto che facevo già tanto per gli altri, essendo impegnato nel sociale. Ma, grazie allo stimolo di mia moglie Barbara, donatrice trentennale, e alla fede sono diventato anche io un donatore di sangue, di plasma e di piastrine, con la consapevolezza che col mio gesto posso contribuire a salvare la vita di qualcuno».
Nella Giornata mondiale del donatore di sangue è importante ricordare anche l’opportunità, per le future madri, di donare il sangue cordonale alla nascita dei propri bimbi. Grazie alla generosità delle donne italiane oggi sono conservate nelle 18 banche pubbliche nazionali 38.653 sacche idonee al trapianto (Report IBMDR 2024) e molte altre unità che, pur non avendo i requisiti per essere impiegate nei trapianti, possono essere usate per molte altre finalità terapeutiche. L’11 giugno la Federazione Italiana Adoces - Associazione Donatori Cellule Staminali Emopoietiche - insieme ad Adisco, Aido, Fratres, Fondazione e Franco Piera Cutino e Federazione Nazionale della Associazioni Unite, ha firmato con il Ministero dell’Istruzione e del Merito un protocollo di intesa per continuare a promuovere la cultura del dono anche nei confronti dei più giovani con progetti e percorsi dedicati agli studenti.