mercoledì 22 ottobre 2014
"We love Brittany". Niente confronti di idee: per provare a fermare la giovane californiana che ha annunciato la sua euatanasia per il 1° novembre è nata una pagina Facebook di preghiere e lettere. (E.Molinari)
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Centinaia di preghiere per Brittany Maynard sono piovute sul web grazie a un’iniziativa della diocesi di Boston. Una pagina Facebook, We Love Brittany Maynard (clicca qui per vederla), creata da un sacerdote con l’appoggio dell’arcivescovo Sean O’Malley, chiede ai visitatori di non lanciarsi in dibattiti sulla scelta della 29enne americana affetta da un incurabile cancro al cervello. "Quello che conta è che senta che non è sola nella sua sofferenza, nella speranza che arrivi a vedere che mettere fine alla sua vita non è una soluzione", scrive il cardinale O’Malley nel suo blog (www.cardinalseansblog.org). La giovane californiana si è infatti trasferita con il marito e i genitori in Oregon per poter essere legalmente assistita da un medico nel proprio suicidio, che ha fissato per il prossimo 1 novembre. Lo scopo della pagina web è dunque di mandare "amore e speranza" a Brittany, che ha avviato una campagna per espandere la legalità del suicidio assistito e "ridare dignità a chi è ammalato". Su Facebook, padre Tony Medeiros la invita a riconoscere un’altra forma di dignità: "Combatti fino all’ultimo - le scrive - non c’è vergogna nell’essere feriti: solo potere, onore e dignità"

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