giovedì 6 luglio 2023
Studente di Lettere moderne all’Università statale di Milano, ha 20 anni ed è impegnato nell'oratorio di Lissone. «Amici più grandi mi hanno spinto a cogliere questa occasione»
Giovan Battista Prestigiacomo, al centro, assieme a un gruppo di ragazzi dell'oratorio di Lissone

Giovan Battista Prestigiacomo, al centro, assieme a un gruppo di ragazzi dell'oratorio di Lissone

COMMENTA E CONDIVIDI

Alla Giornata mondiale della gioventù Giovan Battista Prestigiacomo, 20 anni, ci va senza nemmeno disfare la valigia. Con altri 150 ragazzi del decanato della città di Lissone (Monza e Brianza) parte nello stesso giorno in cui rientra da Napoli, dove a fine mese accompagnerà il gruppo adolescenti di cui è educatore per un’esperienza sul tema della legalità.

«Sì – ammette con una risata – sarà un po’ faticoso ma alcuni ragazzi più grandi mi hanno consigliato di non perdermi questa opportunità. Io non ho voluto sapere di più: sono affascinato dal fatto di mettermi in viaggio verso qualcosa che non so in anticipo come sarà e voglio lasciarmi stupire e provocare nello spirito evangelico del “Vieni e vedi”».

Le novità non spaventano troppo Giovan Battista che in Brianza è arrivato all’età di 13 anni direttamente dalla città di Palermo, di cui è originario. «Fin da subito ho frequentato l’oratorio e poi ho iniziato a fare l’educatore di vari gruppi adolescenti. Ho capito che stare con i ragazzi mi rende felice; vorrei fare l’insegnante e con questo obiettivo sto studiando Lettere moderne all’Università statale di Milano. È curioso che proprio tornando a Palermo, lo scorso anno, per un’esperienza estiva con l’oratorio, sono riuscito a rivalutare la mia idea di Dio. Prima di quel viaggio ero legato all’immagine classica di un Dio enorme, con la barba e un po’ distante; al ritorno invece ho capito che Dio è un’entità forse meno eclatante ma più vicino alla mia vita.

Grazie a questo cambio di visione, a maggio ho deciso di ricevere la Cresima che non avevo fatto a Palermo per via del mio trasferimento al nord e che poi avevo sempre rimandato. Proprio come l’anno scorso a Palermo, anche a Lisbona mi aspetto che ci sia un messaggio per me: quale? Non lo so. Certamente mi renderò conto e testimonierò io stesso la bellezza di giovani di tutto il mondo, con culture, stili e storie personali diverse, che si ritrovano nella stessa città per il medesimo desiderio di fraternità. Penso che la Gmg allargherà i miei orizzonti e mi darà una prospettiva nuova, utile al ritorno per me e i ragazzi che seguo».

© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI