martedì 6 novembre 2007
Leggi e sulle prime pensi al 1600, a Giambattista Marino col suo «è del poeta il fin la meraviglia» o a Claudio Achillini di «sudate, o fochi, a preparar metalli». L'importante è sorprendere, e la domanda sorprendente era venerdì, su un quotidiano che non citerò perché ne ho già scritto sulle sue pagine, e qui serve solo come esempio di metodo: «Che ci fa il Papa all'Università?».
Il fatto: qualcuno sente dire che per inaugurare l'anno accademico della "Sapienza", a Roma, sarà presente anche il Papa e allora si allarma nero su bianco: «L'Università è luogo laico per eccellenza», quella di Roma è «antica di 705 anni», e infine in altri tempi l'ha frequentata anche lui: ci andavo "in bicicletta"! Dunque perché il Papa? Che c'entra un Papa, e questo Papa, con l'Università? Belle domande. Ma con belle risposte. Per caso 705 anni fa, il 20 aprile 1303, proprio questa Università fu fondata da Bonifacio VIII, che era " ma sì! " proprio un Papa. Non basta: La Sapienza è a Roma, e per caso Benedetto XVI è vescovo proprio di Roma e infine anche, per legge italiana inserita nella Costituzione repubblicana vigente Chiesa e Stato possono e debbono collaborare.
Quanto allo specifico "università" è un fatto che Joseph Ratzinger per più di 20 anni è stato proprio docente universitario. Dunque qualche "perché" c'è. Ma ecco un'altra sorpresa: ancora domenica in Vaticano nessuna conferma ufficiale della visita del Papa. Di qui un vero dubbio: barocco, o salesianità? Don Bosco infatti diceva sempre che «è meglio prevenire che reprimere». Così: certi "laici" in pagina si fanno salesiani? Per prevenire"Chissà se funziona?
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