domenica 23 luglio 2023
Quasi sempre il film tradisce il capolavoro letterario da cui è tratto. E ciò è comprensibile, senza necessità di troppe spiegazioni: come puoi ricavare un film paragonabile a Moby Dick? Per limitarci a un esempio clamoroso. Vi sono eccezioni: un regista come Baz Luhrmann realizza in Romeo + Giulietta una tragedia magnificamente degna del testo di Shakespeare: testo che è rispettato, nei suoi versi, mentre le due famiglie di italiani rissosi sono trasferite nel tempo dall’età delle signorie a oggi, e nello spazio da Verona a una cittadina degli Stati uniti. Un giovane e strepitoso Leonardo Di Caprio è Romeo, innamorato e turbolento, appassionato e in preda al demone di amore e vita: le due famiglie veronesi sono ora famiglie di malavitosi italiani e portoricani, due gang in guerra, la furiosa rapidità degli eventi qui non scintilla sulle lame delle spade e dei coltelli, ma sfreccia su automobili e potentissime motociclette, inseguimenti a folli velocità nelle vie urbane. Shakespeare se lo può permettere, se il regista è eccezionale. Il teatro diviene cinema in tutti i film shakespeariani del maggiore regista e attore shakespeariano vivente, Kenneth Branagh, intatti i versi dell’autore, nuova dinamica all’azione. E questi film sono Shakespeare. Senza attori, vivi, sul palco. Con i prodigiosi fantasmi che li precedono. © riproduzione riservata
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