mercoledì 1 giugno 2005
Stranezze di radicali e "compagni". Vanno a pesca con l'amo di preti un po' allegri che votano sì e di vescovi un po' delusi che invece votando no aiutano i sì. Ne diffondono le voci ai quattro venti. Queste non sono ingerenze! Ma se parlano la Cei e il Papa allora(Ansa, 30/5, 21.15) è "ingerenza e offensiva inaudita". Si accoda il "liberale" (? Ndr) Alfredo Biondi, educato: "Rimandiamo al mittente l'invito"! Almeno sono chiari. Altri invece, che per mesi sono stati neri, diventano grigi. Piero Fassino ha portato l'intero partito alla "crociata" dei quattro sì e regge il moccolo ai "Pannino/Bonella" radicali definendo("Unità" di ieri) il non voto "trucco e mistificazione". Però poi si fa generoso: "I vescovi sono cittadini italiani, e hanno diritto di manifestare la loro opinione"Tutti debbono avere rispetto del magistero del pontefice". Caspita! Fa sul serio? La racconti così anche sull'"Unità", giornale del suo partito. Ce n'è bisogno, perché ieri, titolo a tutta pagina, protestava: "Referendum ingerenza benedetta"! E lì sotto altro titolo: "Il grande anatema". E a p. 2 strillava: "è una vergogna che la Chiesa interferisca così nelle questioni dello Stato"! Come ha detto Fassino? "Avere rispetto del magistero del pontefice"? Si mettano d'accordo: con sé stessi. Infatti forse "il trucco" è altrove. In positivo Malpelo annota, tuttavia, la moderazione di "Repubblica" di ieri. E l'altro giorno, al Gr3, quella del suo direttore Ezio Mauro: "È naturale. Non mi pare un'intrusione pesante nelle vicende italiane". Già. Né pesante, né leggera: solo diritto di parola: per tutti.
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