Servizio in ruolo, un diritto per i docenti di religione precari
giovedì 9 novembre 2017
Grazie alla pressione dei sindacati di categoria, sono state avviate al ministero dell'Istruzione le operazioni per un nuovo concorso per l'inquadramento in ruolo riservato ai docenti di religione, laici ed ecclesiastici. Sono attualmente in corso rilevazioni preliminari sulle posizioni giuridiche degli attuali insegnanti in servizio come incaricati annuali.
Il nuovo concorso, oltre al giusto riconoscimento dell'opera culturale e formativa svolta dagli interessati, ripristinerà inoltre la completa applicazione della legge 186 del 2003 (inquadramento dei docenti di religione). La legge garantisce infatti il posto di ruolo ad almeno il 70% degli interessati, una percentuale che di fatto è scesa nel corso degli ultimi anni a svantaggio degli aventi diritto. La copertura dell'organico di legge – cui si è dichiarata favorevole anche la Cei – dovrebbe interessare circa 4.600 cattedre. Favorevole in linea di massima anche il ministero dell'Economia perché l'immissione in ruolo dei docenti incaricati annuali avverrà ad invarianza di spesa.
In tempi che si auspicano molto brevi saranno stabilizzati diversi docenti attualmente registrati come precari. Sul nuovo concorso pende infatti una disposizione della legge per la Buona scuola (n.107/2015 - comma 131) che limita i contratti a tempo determinato – come quelli dei docenti di religione con incarico annuale – ad una durata non superiore complessivamente a 36 mesi. Il conteggio dei 36 mesi parte dal 1° settembre 2016, per cui la procedura concorsuale deve essere bandita al più presto in modo che i docenti, se costretti a superare il limite dei 36 mesi, possano utilizzare senza discontinuità l'assunzione in ruolo e a tempo indeterminato.
Sono ancora attive (il loro numero è in corso di accertamento) le posizioni di candidati dei precedenti concorsi del 2004 (per scuola dell'infanzia/scuola elementare e scuola secondaria di primo e secondo grado), non ancora nominati in ruolo essendo esclusi dalla graduatoria a causa del vincolo del 70% dei vincitori.
Malgrado alcune rigide interpretazioni sugli effetti dei concorsi del passato, vista la mancanza dei concorsi triennali riservati ai docenti di religione durata finora 13 anni, sarebbe opportuna, propone il sindacato Snadir, una proroga della graduatoria del vecchio concorso per recuperare il diritto di docenti esclusi solo in virtù di un discutibile calcolo aritmetico. Sul tappeto anche la possibilità di riservare l'accesso al concorso ai docenti con servizio non inferiore ai tre anni anche non continuativi, valutando inoltre per il requisito le supplenze con durata non inferiore a 180 giorni.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI