Pensioni reali in perdita anche per il clero
I tinerari Previdenziali, l’osservatorio che cura periodiche analisi sulle pensioni, insieme al sindacato Cida dei manager pubblici e privati, ha diffuso nei giorni scorsi una ricerca sulla rivalutazione delle pensioni di importo medio-alto. Questi assegni non ricevono un adeguamento pieno al costo della vita, come avviene invece per le pensioni di importo minimo. Da diversi anni i trattamenti più consistenti sono ogget-to di rivalutazioni in percentuali irrisorie o perfino zero. Di là delle cifre si tratta però di assegni giustamente maturati con alti versamenti continuativi. Il problema è che la loro rivalutazione ridotta riparte ogni anno da importi già penalizzati e le perdite si accumulano nel tempo. È stato calcolato che una pensione di 2.500 euro (netti 2.000) ha perso nel tempo 13mila euro e per assegni più alti si perde oltre il 21% del loro valore. E il clero? Il reddito da sussistenza dei sacerdoti li esclude dalle “pensioni d’oro”, anche se (msg. 4294/2014) l’Inps inserì il Fondo Clero nel “contributo di solidarietà” imposto a quelle pensioni, poi subito annullato. Non di meno, anche i ministri di culto da anni si dolgono di perdite sostanziose nei loro trattamenti pensionistici. Per cominciare, soffrono la riduzione di un terzo della pensione del Fondo quando si riscuote un altro assegno. Questa riduzione (sconosciuta in tutta la previdenza) opera perfino sulle pensioni di invalidità, che risultano taglieggiate in evidente contrasto con la tutela costituzionale del diritto alla salute. Perdita annua (statistiche Inps 2025): 2.884 euro da moltiplicarsi per gli anni di riscossione dell’assegno. Segue poi l’indennità di accompagnamento, una misura ormai universale, ma che il Fondo non prevede per i sacerdoti inabili. Qui la perdita si calcola in 6.504 euro (anno 2025) da moltiplicarsi per gli anni di riscossione dell’assegno. Non ultimi seguono i riscatti, anche questi fuori dal Fondo, e perfino l’innocuo servizio militare. Il Fondo Clero non prevede il suo contributo figurativo, ma l’alto valore sociale del servizio militare deve superare ogni distinguo sulla materia. Sono maggiormente interessati i sacerdoti “vocazioni adulte” che lo hanno svolto in passato. Sulla pensione il contributo figurativo aggiunge solo 6 euro, ma consente di anticipare di un anno il pensionamento di vecchiaia. Vale quindi, da solo, 9.796 euro. © riproduzione riservata
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