domenica 25 novembre 2007
Visto di recente su "Repubblica": Curzio Maltese e "sherpa" radicali hanno pubblicato a puntate "I costi del vescovo", "inchiesta" piena di notizie distorte e dati se non falsi per lo meno incompleti e "Avvenire" ha replicato, punto su punto, con dati e cifre. E "Repubblica"? Non solo ha ignorato, ma ha scritto che repliche non ci sono state. Loro digeriscono tutto, ma gli stomaci di amianto alla fine si fanno del male, e a ripetizione. Ieri in piccolo altro caso esemplare. Titolone a p. 21: "L'ecumenismo è un obbligo". Giusto! Anche "L'Unità"(p.10 - "Ratzinger: la divisione dei cristiani è uno scandalo" - ci fa un bell'articolo su 5 colonne e su "Avvenire" il cardinale Kasper dichiara che il dialogo ecumenico è "scelta irreversibile". Persino "Liberazione" ricorda che il pastore Jean-Arnold De Clermont, presidente del Kek, massimo organismo delle chiese evangeliche e ortodosse europee, sulla prima pagina de "L'Osservatore Romano" ha scritto che è falso dire che oggi "l'ecumenismo si trova in una situazione di stallo". E che c'entra "Repubblica"? C'entra. Perché ieri il titolo completo era questo: "'L'ecumenismo è un obbligo', ma è gelo con i protestanti". "Gelo"? La sanno più lunga del pastore De Clermont, pubblicato dall'"Osservatore", e affermano tranquilli e perentori l'opposto. Con acclusa spiegazione: "Di fatto in Vaticano non accettano che il protestantesimo sia entrato nello spirito della modernità"! La causa di tutto? Il Vaticano è antimoderno. Beh! L'inchiesta calda alla Maltese piegava la realtà, ma qui per pregiudizio di pura ideologia mai morta, il calcolo freddo la spezza.
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