mercoledì 31 ottobre 2007
Ieri paginate di strilli: ha parlato il Papa! Ma è libero il Papa di dire ciò che pensa? E di ricevere a casa sua chi vuole? E di ricordare, a casa sua, a cattolici dichiarati " "Federazione internazionale dei farmacisti cattolici" " che per la loro Chiesa aborto ed eutanasia sono un male, e cioè che è un dovere non abortire e non praticare l'eutanasia, che fa male chi collabora in modo attivo a questi due mali morali, e che proprio loro, farmacisti cattolici che ci tengono ad essere tali, non dovrebbero collaborare fornendo i mezzi necessari e sufficienti per aborto ed eutanasia? Alzi la mano chi può dire decentemente un solo no. Ma Benedetto XVI l'altro ieri ha fatto proprio questo. E gli strilli? E le proteste perché questo creerebbe scompiglio nella realtà della Repubblica italiana? Pare un problema italiano, e il Papa non c'entra. Le leggi italiane le fanno gli italiani, non la Chiesa, e anche la possibilità dell'obiezione di coscienza alle leggi è un fatto italiano, e chi la fa è disposto a pagarne il prezzo. In passato c'è chi è andato in galera, per obiezione di coscienza, e poi si è visto che aveva ragione. Ma c'è, per ora, una legge italiana che impone ai farmacisti di collaborare ad aborto ed eutanasia? Non pare. E allora? Il Papa parla liberamente, i cittadini decidono liberamente, i legislatori fanno liberamente le leggi. Se, quando, e come faranno una legge che obbliga a collaborare ad aborto ed eutanasia, ne riparliamo. Il resto, nelle teste e in pagina, è nebbia. La Chiesa accende i suoi fari. Chi vuole segue la sua luce. Chi non vuole vada pure: ma possibilmente senza strilli"
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