giovedì 10 giugno 2004
Martedì sul "Manifesto" Giovanna Pajetta annuncia spavalda l'"Inchiesta": "Cattolici pacifisti, non senza crociati" La guerra porta insofferenza e lacerazioni nel mondo cattolico moderato". Sei colonne fitte più box aggiunto su tre colonnini, e sopra grande foto di preti a San Pietro. Parlano di cattolici e pensano solo ai preti. Seguono molte acrobazie senza rete. L'autrice ricorda infatti i "tempi dell'Isolotto di don Milani", confondendo un quartiere di Firenze con il paesino di Barbiana e don Lorenzo Milani con don Enzo Mazzi. Lei è certa che sulla guerra "il cardinal Ruini non si è mai discostato dalle posizioni del governo", e quindi che è "contro le posizioni del Papa", ma lì sotto, nel box, ecco il titolo forte: "Contro il governo, giornali diocesani schierati"! Dunque giornali diocesani, quelli dei vescovi, e quindi della Cei, tutti schierati "contro il governo", cioè per Pajetta contro il cardinale Ruini, presidente della Cei e quindi dei vescovi. Non sa di che parla, insomma, e lo dimostra scrivendo sicura che "ormai la guerra santa contro l'islam è entrata a pieno titolo nella Chiesa italiana e no". Davvero? Poi la butta in politica, e mescola Buttiglione e Opus Dei, Cl e gli ex di Lotta continua, il Movimento per la Vita e le prossime elezioni, a proposito delle quali conclude che "il centrosinistra conta tanto sulle astensioni". Domanda: si può, con le idee così confuse fare un'inchiesta e pubblicarla? Già, Wittgenstein: "Delle cose che non si conoscono è meglio non parlare". Vale anche per lo scritto.
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