Le regole Inps per il riscatto non versato
martedì 16 aprile 2024
I contributi da riscatto servono a coprire, con onere a carico esclusivo dell’interessato, alcuni periodi espressamente previsti dalla legge. Due messaggi di chiarimenti trasmessi dall’Inps agli uffici locali nell’arco di quattro giorni la dice tutta sulla com-plessità della materia. Su una ordinaria richiesta di riscatto incombono infatti diverse variabili. L’attuale intervento dell’Istituto (messaggi 1085 e 1149 del 18 marzo) riguarda i lavoratori in difficoltà nell’onorare i pagamenti rateali richiesti per conclu-dere l’operazione. Situazioni che portano anche a interrompere la continuità delle rate oppure a oltrepassare una o più scadenze. Caso a parte è quello degli iscritti alle Casse Pensioni della Gestione Pubblica (sta-tali, dipendenti enti locali ecc.) ai quali è consentito interrompere i pagamenti rateali con una apposita richiesta on line sul sito dell’Inps. Tuttavia questa domanda non può essere accolta quando il periodo ammesso a riscatto sia stato già preso in esame nel calcolo della pensione. Ma per la generalità dei dipendenti privati si è posto il problema della validità del riscatto quando l’interessato interrompe il pagamento dovuto oppure paga con un ritardo che non può essere convalidato. In questi casi – dispone l’Istituto – il riscatto deve essere ridotto al periodo coperto con i versamenti già regolarmente eseguiti. Tuttavia anche questa operazione ha esiti diversi secondo i criteri che sono stati utilizzati per calcolare l’onere originario del riscatto. Si deve cioè distinguere se il riscatto deve coprire periodi ancora interessati dal calcolo retributivo (anni entro il 1995) oppure soggetti al calcolo contributivo (anni post 1996). Nel primo caso – riscatto calcolato sulle retribuzioni, sull’età, sull’anzianità di assi-curazione ecc. – bisogna ricalcolare l’onere iniziale richiesto all’interessato per farlo coincidere in partenza con quanto versato fino all’interruzione delle rate. Invece nel caso del calcolo contributivo l’onere del riscatto corrisponde solo a una percentuale della retribuzione. Il periodo ridotto di versamenti viene pertanto accreditato in proporzione al capitale dovuto, al capitale versato e al periodo richiesto a riscatto. © riproduzione riservata
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