domenica 14 ottobre 2007
Laicità: "Non si misura da quante volte uno tenta di zittire la Chiesa, ma dalla autonomia della decisione". Parole "sacrosante"(qui: 22/9, p. 9) del "laico" ministro Bersani. Allora perché tanta guerra? E perché leggi ("NYT" su "Repubblica", 8/10) che la religione è come tale "incompatibile" con la psichiatria e ("Liberazione", 11/10, p. 5) che si è laici solo con "il contributo delle donne", ma il tutto in senso totalmente antireligioso? Allora fa bene ieri - qui, e anche su "Repubblica" - un vescovo a scrivere al presidente Napolitano per chiedere la fine degli "scontri laici-cattolici". Capisci meno però il vescovo che proclama "io voto alle primarie!", il prete da anni "consigliere politico" di parte, altri preti che in politica su "Liberazione" e "Manifesto" entusiasmano gli atei e constati che la Chiesa è contestata anche solo se parla. Figurarsi se è ascoltata! Laicità "lacerante"? Sì, se la vedi come l'Odifreddi che si sente tale perché proclama tutti i credenti "cretini" e ("Il Foglio", 11/10, p. 2) per queste sue "idee interessantissime" è elogiato dai "nuovi" vertici politici e designato capolista alle primarie. Non si esce dallo scontro, così, ed è giusto dire che "Chiesa contestata è meglio che Chiesa irrilevante", tutto è sottosopra e puoi solo sperare che si capisca quanto la libertà di parola su tutto spetti a tutti, istituzioni di Stato e di Chiesa, e come a tutti spetti il diritto-dovere di decidere in coscienza coerente. E' l'autonomia voluta da Bersani. Chi ha più consensi prevale: democrazia reale. Il resto è agitazione demagogica: blocca tutto e nutre solo i "vaffa""
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