sabato 1 giugno 2002
"L"intellettuale monumento d"ignoranza": titolone a p. 37 del "Giornale", giovedì. Malpelo dissente, ma ieri legge su "Repubblica" una lezione di Corrado Augias a Chiesa e Santa Sede insieme. Confermando il parere di un lettore Augias scrive che il Papa non ha potuto rimproverare Bush per la pena di morte negli Usa, perché "il Catechismo della Chiesa di Roma al canone 2267" la dichiara lecita. Lui scrupolosamente - spiega - ne ha letto il testo. Sì, sta scritto che la cosa vale solo "in casi di necessità" assoluta, oggi "praticamente inesistenti", ma sono chiacchiere! Ciò che conta è che la Chiesa è in ritardo. L"«intellettuale» ha preso in castagna la Chiesa, ma si entusiasma talmente che gli si accende la luce, vuole stravincere e ricorda che l"Unione Europea nei suoi principi esclude e condanna assolutamente la pena di morte. Ma allora - botto finale - "sulla base del canone 2667 se, per assurdo, lo Stato Vaticano chiedesse l"ammissione all"Unione Europea, la richiesta sarebbe rigettata per violazione di un principio costituente". Applausi? No. Forse l"intellettuale ha idee confuse. Crede che "i paragrafi" del Catechismo siano i "canoni" del Codice di leggi vigenti in Vaticano. Non sa che in questi la pena di morte è stata abolita nel 1965. Fa ridere. Di più: se le cose stanno come dice lui in difficoltà è l"Italia: nell"art. 27 della Costituzione c"è la pena di morte "nei casi previsti dalle leggi militari di guerra". E allora? Allora quel titolone di giovedì talora vale.
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