mercoledì 21 novembre 2007
Strilletti e sfacciataggini. Ieri: "Il Papa torna sull'aborto. 'La Chiesa accolga le donne che si pentono" ("Messaggero", p. 15), "Il Papa. Aborto: accogliere chi si pente" ("Repubblica", p. 15), "L'apertura di Ratzinger: perdonare chi abortisce" ("Libero", p. 23), "Aborto. Il Papa: va perdonato chi si pente" ("Corsera", p. 27), "Il Papa: 'Nessuna difficoltà giustifica l'aborto, ma la Chiesa deve accogliere chi si è pentito'" ("Il Mattino", p. 10). Domanda: data così che notizia è? C'è mai stato qualche Papa che abbia detto che va negato il perdono a chi è pentito? Un po' più di serietà professionale nei titoli! Ieri gli strilletti, e domenica le grossolane falsificazioni. Titolo su "Liberazione" (p. 4): "L'eutanasia (e la fine di Wojtyla) turbano la Chiesa". "Turbano"! Ma davvero? Siccome Benedetto XVI ha evocato la testimonianza di Giovanni Paolo II anche nel tempo della malattia finale, e monsignor Ravasi ha ricordato ai medici il rifiuto dell'accanimento terapeutico, loro inventano che sull'argomento "nelle cronache dei sacri palazzi si ode qualche scricchiolio" e "si manifestano preoccupazioni che turbano la Chiesa". Dopo 2000 anni la Chiesa "turbata"? Ma va' là! Manca un po' di "rossore""Che è però evocato in grande lì sotto, nella pubblicità dei "Vini comunisti": "Rosso Stalin. Rossissimo Lenin". Non stonerebbe, in redazione, un po' di vergogna per certi titoli e le speculazioni che rivelano. Per carità: sempre minore di quella che dovrebbe essere evocata dal ricordo di Lenin e Stalin. Il loro rosso, infatti, era ben altro che vino: tantissimo sangue, e di tanta gente innocente.
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